IL CORAGGIO DI CAMBIARE

"Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così.
Solo che, quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare." (Giovanni Falcone)

Il coraggio, la competenza e la perseveranza sono le virtù necessarie per il cambiamento.
Vi è un prezzo da pagare, il proprio tempo. I quotidiani problemi da risolvere e le difficoltà da superare nella guida del comune richiedono altresì impegno e passione.
Il cambiamento deve avvenire nelle azioni amministrative e nella progettualità specifica dei settori che riteniamo trainanti per lo SVILUPPO economico di Alia, al fine di rilanciare l`imprenditoria locale e valorizzare i nostri giovani.
La strada dello "SVILUPPO POSSIBILE" passa da una attenta valutazione delle attuali criticità e delle reali potenzialità del nostro territorio, in modo da promuovere e incentivare le risorse locali legate indissolubilmente alla nostra cultura e alle nostre tradizioni.
La battaglia per il cambiamento si conduce offrendo certezze amministrative di imparzialità e di rispetto della legalità, rinnovando un clima di tensione ideale e morale nella pubblica amministrazione, praticando la trasparenza, accordando fiducia alle iniziative dei giovani, dei singoli cittadini e delle imprese.
Il cambiamento si ottiene con i cittadini che vengono coinvolti nelle scelte che riguardano tutta la collettività, divenendo essi stessi protagonisti consapevoli dei propri diritti: il principio della CITTADINANZA ATTIVA.
Inoltre, nella situazione di forte disagio sociale ed economico che attualmente viviamo ad Alia, il principio della SOLIDARIETA` deve guidare tutte le azioni da intraprendere nei confronti dei soggetti più deboli e delle loro famiglie.
CITTADINANZA, SVILUPPO e SOLIDARIETA`: questi i cardini su cui incentrare il governo di Alia per i prossimi 5 anni.
Rimbocchiamoci le maniche.
RialziAmo ALIA.
Il cambiamento è possibile se tutti insieme ci crediamo.

Felice Guglielmo