Voci Siciliane

ARMENIA PIETRO ARMENIA PIETRO Pubblicato il 31/01/2011
Tutti dobbiamo avere il diritto di poter dire quello che vogliamo, ma

Tutti dobbiamo avere il diritto di poter dire quello che vogliamo, ma

Tutti dobbiamo avere il diritto di poter dire quello che vogliamo, ma nessuno si deve sentire in obbligo di pubblicare il suo pensiero o di dover necessariamente commentare tutto quello che viene pubblicato. Non c`è dubbio che gli ultimi interventi di Lucio hanno trattato due temi molto importanti che toccano direttamente o indirettamente molti di noi. In merito al tema dell`eutanasia o per dirlo con parole meno "traumatiche" della libertà di ognuno di noi di poter scegliere quando e come abbandonare questa "valle di lacrime", in caso di grave malattia, io credo che sia un tema che meriterebbe ampi spazi di dibattito, ma fondamentalmente sia una scelta individuale da fare in base alla propria fede. Bisognerebbe invece battersi affinchè ci sia una maggiore sensibilità da parte delle istituzioni affinchè i citati problemi non siano lasciati sulle spalle dei soli familiari, garandendo un aiuto concreto con una maggiore assistenza. Un altro tema che merita un grande approfondimento e il mal di vivere che colpisce molti nella ns comunità visto l`alto numero di suicidi avvenuti negli ultimi anni. In merito alla questione FIAT, credo che bisognerebbe analizzare i diversi fattori che hanno contribuito alla situazione attuale, non tutto può essere ascritto a Marchionne che in fin dei conti fa il suo mestiere e cioè l`industriale e quindi cerca di ottenere le condizioni migliori affinchè aumentino gli utili dell`azienda che dirigge. Bisogna invece analizzare tutte le scelte politiche e sindacali, sia locali che nazionali, basate più sulla creazione e protezione di veri e propri supermercati di voti, che non su scelte atte a creare le infrastrutture e tutte quelle reti di servizi atte ad incentivare gli investimenti e il loro perdurare nel tempo. In fin dei conti il distretto industriale di Termini Immerese come tante altre "cattedrali nel deserto" costruite nei decenni passati, sopratutto nel meridione, sono servite solo ai politici per garantirsi dei serbatoi di voti, e agli industriali per ottenere sgravi fiscali e/o contributi vari, nel momento in cui quest`ultimi vengono meno gli industriali, che non hanno di certo l`indole del buon samaritano, abbandonano tutte quelle realtà poco produttive o troppo costose perchè prive di infrastrutture idonee. Per cercare di cambiare rotta dovremmo affidarci ad una classe dirigente preparata e meno opportunista, ma questo e l`ultimo sogno di un visionario!!!!!!!

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