Voci Siciliane

BUCALO BIAGIO BUCALO BIAGIO Pubblicato il 01/02/2011
ANGELO POLIZIANO
(1454 -1494)

CANZONA DALL`« ORFEO »

ANGELO POLIZIANO (1454 -1494) CANZONA DALL`« ORFEO »

ANGELO POLIZIANO (1454 -1494) CANZONA DALL`« ORFEO » Udite, selve, mie dolce parole, poi che la ninfa mia udir non vole. La bella ninfa è sorda al mio lamento e `l suon di nostra fistula non cura: di ciò si lagna il mio cornuto armento, né vuoi bagnare il grifo in acqua pura né vuol toccar la tenera verdura; tanto del suo pastor gl`incresce e dole. Udite, selve, mie dolce parole. Ben si cura l`armento del pastore: la ninfa non si cura dello amante : la bella ninfa che di sasso ha il core, anzi di ferro, anzi l`ha di diamante : ella fugge da me sempre d`avante, come agnella dal lupo fuggir sòle. Udite, selve, mie dolce parole. Digli, zampogna mia, come via fugge cogli anni insieme la bellezza snella; e digli come il tempo ne distrugge, né l`età persa mai si rinnovella: digli che sappia usar suo` forma bella, ché sempre mai non son rose e viole. Udite, selve, mie dolce parole. Portate, venti, questi dolci versi dentro all`orecchie della ninfa mia: dite quant`io per lei, lacrime versi, e lei pregate che crudel non sia: dite che la mia vita fugge via e si consuma come brina al sole. Udite, selve, mie dolce parole; poiché la ninfa mia udir non vole.

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