Voci Siciliane

VICARI LUCIO VICARI LUCIO Pubblicato il 18/02/2011
Scritto da Goffredo Mameli nel 1847,
musica di Michele Novaro) quanti

Scritto da Goffredo Mameli nel 1847, musica di Michele Novaro) quanti

Scritto da Goffredo Mameli nel 1847, musica di Michele Novaro) quanti di noi lo conoscono per intero e quanti vi si riconoscono la lezione di storia risorgimentale data l`altra sera da Benigni credo per molti di noi sia stata la prima ricevuta in assoluto, Inno nazionale della Repubblica italiana dal 1947 Fratelli d`Italia, l`Italia s`è desta; dell`elmo di Scipio s`è cinta la testa. Dov`è la Vittoria? Le porga la chioma; ché schiava di Roma Iddio la creò. Stringiamci a coorte! Siam pronti alla morte; Italia chiamò. Noi siamo da secoli calpesti, derisi, perché non siam popolo, perché siam divisi. Raccolgaci un`unica bandiera, una speme: di fonderci insieme già l`ora suonò. Stringiamci a coorte! Siam pronti alla morte; Italia chiamò. Uniamoci, amiamoci; l`unione e l`amore rivelano ai popoli le vie del Signore. Giuriamo far libero il suolo natio: uniti, per Dio, chi vincer ci può? Stringiamci a coorte! Siam pronti alla morte; Italia chiamò. Dall`Alpe a Sicilia, dovunque è Legnano; ogn`uom di Ferruccio ha il core e la mano; i bimbi d`Italia si chiaman Balilla; il suon d`ogni squilla i Vespri suonò. Stringiamci a coorte! Siam pronti alla morte; Italia chiamò. Son giunchi che piegano le spade vendute; già l`aquila d`Austria le penne ha perdute. Il sangue d`Italia e il sangue Polacco bevé col Cosacco, ma il cor le bruciò. Stringiamci a coorte! Siam pronti alla morte; Italia chiamò

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