PROVENIENZA REGIONALE DEGLI EMIGRATI ITALIANI - (dal 1876 al 1930)

Radici & Civiltà

REPORTER REPORTER Pubblicato il 13/01/2006
<b> PROVENIENZA REGIONALE DEGLI EMIGRATI ITALIANI  - (dal 1876 al 1930) </b>

PROVENIENZA REGIONALE DEGLI EMIGRATI ITALIANI - (dal 1876 al 1930)

A cura di Maria Rosaria Porfido,

sociologa e studiosa dei cambiamenti della famiglia italiana negli ultimi trent'anni e dell'analisi sui flussi migratori degli italiani all'estero dalla fine del secolo scorso ad oggi.

Nell'ultimo trentennio del XIX secolo, emigrarono circa 6 milioni di italiani. A questa massa si devono aggiungere i 3 milioni e mezzo di unità che lasciarono l'Italia, dal 1901 al 1906, con punte annue che nel 1905/1906 superarono le 700.000 unità fino a sfiorare le 800.000.

Dopo il 1906, il ritmo diminuì progressivamente fino ad arrivare, in seguito al decreto del 6 agosto 1914, che impediva l'emigrazione delle persone soggette alla leva militare, ad una quasi completa stasi: così iniziava una nuova fase.

Da quali regioni proveniva quest'enorme massa di emigranti?

Secondo i dati dell'Ufficio Centrale di Statistica, sul totale dei 17 milioni 702 mila emigrati degli anni 1876/1930, il 50 % erano originari delle regioni settentrionali; il 10.9 % di quelle centrali, il 27.9 % di quelle meridionali e il 10.6 % delle Isole.

Dal 1876 al 1887, il primato appartiene al Veneto, Piemonte e Lombardia: queste tre regioni raggiungevano, da sole, il 64.4 % dell'intera emigrazione.

Dal 1887 al 1890, il Veneto mantiene il primo posto con una quota ancora più elevata, ma l'emigrazione proveniente da Piemonte Lombardia è ormai minore rispetto a quella della Campania, che occupa il secondo posto a poca distanza dal Piemonte.

Dal 1901 al 1914, il Veneto continua a conservare il primato, ma la quota, che rappresentava più del 36 % della massa migratoria, scende al 17 %. Al secondo posto, segue la Sicilia con il 12.6 %; al terzo la Campania con l'11 % e, subito dopo il Piemonte e la Lombardia.

L'emigrazione verso le Americhe si può suddividere in tre distinti periodi: quello della prevalenza verso l'Argentina (1877/90); quello verso il Brasile (1891/97) e quello delle correnti migratorie verso gli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti sono il Paese, che in questo periodo (1875/1913) assorbì il maggior numero di italiani, con oltre 5 milioni di unità, seguito, sempre nel Continente americano, dall'Argentina con 2 milioni e 360 mila unità, e dal Brasile con 1 milione e 300 mila, circa il 44% del totale degli emigrati arrivati in Brasile.


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