PRESEPI DI VETRO

Radici & Civiltà

REPORTER REPORTER Pubblicato il 29/11/2006
<b>PRESEPI DI VETRO</b>

PRESEPI DI VETRO


Note illustrative di un dépliant dedicato alla inaugurazione, a Bassano del Grappa, della mostra “Sotto una stella di vetro” aperta al pubblico dal 25 novembre al 6 gennaio


L'esplorazione delle emozioni, l'esplorazione delle tradizioni popolari, l'esplorazione dei materiali: è questo il filo conduttore che, già da alcuni anni, guida le scelte del tema per l'esposizione natalizia divenuta ormai un appuntamento irrinunciabile a Bassano del Grappa.

Le precedenti rassegne hanno spaziato, alla ricerca delle tradizioni popolari religiose, dal nord a sud, dalla ceramica alla carta, dai materiali lapidei ai fustellati, alle teche, dalle incisioni dei grandi maestri ai manufatti domestici; viene ora proposta all'attenzione una ancor più specifica produzione, conosciuta in tutto il mondo, ma particolare del Veneto: il vetro di Murano.

Non è forse questo il luogo per ripercorrere la millenaria vicenda legata all'isola e alla sua attività, ma sarà opportuno ricordare almeno che le vetrerie muranesi sono certamente le più antiche d'Europa; la prima data certa relativa al vetro veneziano risale al 982; nel corso dei primi due secoli del secondo millennio la produzione si sposta completamente dal centro storico di Venezia all'isola di Murano, come risulta da un decreto della Serenissima del 1291, che concede privilegi politici e amministrativi tali che determinarono la notorietà e la prosperità dell'isola.

L'arte del vetro, proveniente dall'Oriente ed approdata sulle coste adriatiche - probabilmente ad Aquileia - già in età romana, rimane dunque un patrimonio consolidato e continuo attraverso i secoli affidato all'abilità e alla creatività dei Maestri Vetrai muranesi.

Per avvalorare e documentare la continuità nel contemporaneo di una attività raffinata ed esclusiva che si esprime nelle forme e negli oggetti più diversi, per questa mostra è stato privilegiato il tema della Natività o del Presepio con il suggestivo percorso "Sotto una stella di vetro".

L'interpretazione creativa dei Maestri vetrai si è espressa - pur nel tema obbligante - nei modi più diversi e più complessi: dalle forme assolute, quasi minimali, dell'alzata di Gianni Seguso e del gruppo di Alfredo Barbini alla asciutta evidenza delle figure di Mario Gambaro agli squisiti preziosismi bizantini di Giorgio Spezzamonte e di Andrea De Biasi; dalla deliziosa, naìve freschezza di Nicola Moretti alle forme massive e quasi astratte di Alessandro Albertini e delle "Natività" di Walter Furlan sino alla metafora allegorica della "Stella" di Mario Costantini.

Anche il Presepio tradizionale, ricco di figure e di elementi comprimari, è stato trattato con linguaggi, situazioni e interpretazioni di diversa ispirazione: Roberto Finotto con una sequenza di statica eleganza, la ditta Formia con un complesso di ben tredici pezzi di ricca, calda cromia, Ermanno Nason con essenziali figure dagli straordinari riflessi rubino, Mario Badioli accentuando gli effetti di una vivace e quasi popolaresca policromia, Walter Furlan, ancora, dilatando il tema ad una digradante sequenza di figure dalla corposa complessità; singolare, nel percorso, la presenza del Presepe ottenuto da Alessandro Mandruzzato riutilizzando scarti vetrosi (cotissi) rielaborati con molatura e rifusione.

Le tecniche impiegate, tutte di radice tradizionale, derivano dal vetro sodico di origine orientale, adatto a complesse lavorazioni a caldo da cui è possibile ottenere il massimo dei risultati nella policromia e nella soffiatura in sottili spessori modellati allo stato incandescente: tale pratica permette quindi che il virtuosismo artigianale possa raggiungere livelli di artistica esteticità.

Dalla metà dell'Ottocento, quando al raro, prezioso e costoso vetro artigianale si potè sostituire il vetro ottenuto industrialmente, il destino della produzione vetraria cambia di segno: le grandi superfici strutturali e gli oggetti di uso comune sono affidati al mercato corrente mentre il vetro elitario assume valenze ornamentali, estetiche e specifiche di sempre maggior valore fino ad affidarsi, dal secolo scorso, ad artisti-designer di grande notorietà.

I procedimenti seguiti nella produzione contemporanea a Murano sono quindi oggi un intelligente recupero della esperienza di generazioni di artigiani e della pratica antica rielaborata con gusto e sensibilità attuale: il vetro, materia millenaria e attualissima, fragile e resistente, adamantina e duttile, ci accompagna ogni giorno declinato negli usi, nelle forme e nei significati estetici e simbolici, rituali e religiosi come, appunto, "...sotto una stella di vetro ".

novembre 2006

Flavia Casagranda


Nella foto, una delle numerose opere esposte in Chiesetta dell’Angelo.


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