"Froscia d'ova calati ni la sarsa"

Radici & Civiltà

LENA COOK LENA COOK Pubblicato il 07/08/2007
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"Froscia d'ova calati ni la sarsa"

Come gli antichi romani, anche noi aliesi tributiamo grandi onori alle polpette! Infatti, tra i piatti tipici della nostra cucina, degne di menzione sono le polpette di uovo in salsa di pomodoro.

Digeribili e di rapida cottura, la massaia aliese, appassionata gastronoma, ne ha sperimentate innumerevoli varianti, e, specialmente nella stagione autunnale, quando abbondano le “uova di casa”, dal buon sapore campestre, è fiera di proporre la "froscia d’ova calati ni la sarsa", cioè le polpette all’antica, fatte insaporire per qualche minuto nella salsa di pomodoro precedentemente cotta, e, magari, col sugo condire la “magghietta”, ovvero sia i maltagliati.

La donna attempata aliese, fedele alla tradizione, brava cuoca, presenta con orgoglio sulla mensa questa inconfondibile vivanda della cultura popolare e , di fatto, passata nella grande cucina, suscitando l’applauso anche dei commensali più sofisticati.

La preparazione richiede poco tempo. Basta avere per la buona riuscita uova di casa, pane casareccio, pecorino aliese, aglio, prezzemolo appena raccolti.

Si rompono le uova (uno a persona) in una terrina. Si sbattono per qualche minuto con la forchetta. Vi si spolvera un pizzico di sale e pepe e vi si aggiunge un po’ d’aglio, un po’ di menta, pane e formaggio grattugiati, del prezzemolo tritato.

Ciò in dosi tali da costituire una sintesi armoniosa nel sapore e nell’odore. Si lavora il tutto sino ad ottenere un amalgama omogeneo.

Con questo impasto, che deve risultare morbido, si preparano tante polpette rotonde e schiacciate che si friggono nell’olio di casa. Si scolano e si asciugano sopra fogli di carta assorbente e si ripongono a cuocere per cinque o dieci minuti nel tegame, dove è già pronto il sugo di pomodoro.

Si scola la pasta-artigianale'>pasta al dente e si versa in un vassoio. Si condisce con la salsa e si guarnisce con qualche polpetta o con tutte per farne, se si vuole, un’unica pietanza. Infine una spruzzatina di pecorino aliese e il piatto è pronto da portare in tavola.

Sembra un “quadro” d’autore dai colori accesi che si assapora già con gli occhi.

Per chi si concede una breve vacanza nel nostro ospitale paesino, è facile respirare antichi profumi dell’arte culinaria aliese, tra cui l’odore intenso e delicato di "la froscia d’ova calati ni la sarsa" a cui da buongustai non sappiamo rinunciare.



Lena Cook





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