VIAGGIO D’ISTRUZIONE A VILLA SANTA DI RIETI

Radici & Civiltà

GUCCIONE ROMUALDO GUCCIONE ROMUALDO Pubblicato il 25/06/2005
<b>VIAGGIO D’ISTRUZIONE A VILLA SANTA DI RIETI</b>

VIAGGIO D’ISTRUZIONE A VILLA SANTA DI RIETI

Cronaca degli alunni delle classi 2D e 3C
della Scuola media statale “Guglielmo Marconi” di Cassola (VI)


Il cammino dei pellegrini continua ad essere oggi ciò che fu già nel Medioevo: testimonianza intensa di fede e motivo di scambio tra culture diverse.
Il “Cammino di Francesco” è un percorso attraverso la Valle Santa di Rieti, uno dei luoghi più importanti nella storia del Francescanesimo.
Il Cammino unisce i santuari che videro la presenza di Francesco:
il Santuario di Poggio Bustone, La Foresta, il Fonte Colombo ed il Santuario di Greggio.
I viandanti sulle strade di Francesco troveranno una natura di rara bellezza, lontana dalle rotte del turismo di massa. Il Cammino riafferma il ruolo di S. Francesco come Patrono dell’Ecologia proprio in una terra che è, e vuole restare, incontaminata.
Il Cammino porta con sé lo spirito di purezza e povertà del Francescanesimo e recupera i valori della Regola dell’Ordine che proprio dalla Valle Santa Francesco lasciò ai suoi confratelli ed al mondo intero.

La Sabina, già descritta e lodata da scrittori e poeti dell’antica Roma, fu scelta a dimora da un grande italiano, il Poverello di Assisi, che della natura e delle bellezze di essa fu cantore insuperabile nel “Cantico delle Creature”.
Egli infatti amò e predilesse la regione sabina, in particolar modo la parte formata dalla Valle di Rieti e dalle alture che la circondano.

Il Santuario di Poggio Bustone fu il primo luogo che Francesco visitò nel 1208 quando decise di allontanarsi dalla sua città natale. Giunto a Poggio Bustone, salutò il popolo con queste parole “Buon giorno buona gente”. Arrivati sul piazzale, un viottolo ci conduce ad una Cappella costruita in parte nel ‘300 e in parte nel ‘600; qui apparve a S. Francesco l’angelo sotto forma di fanciullo che gli annunziava la remissione dei peccati e l’espansione dell’Ordine.
Sul piazzale, a ridosso della montagna, si scorge il Tempietto della Pace dove è collocata una statua del Santo sorridente. Anche la chiesa si trova sul suddetto piazzale; è dedicata a S. Giacomo, a navata unica con copertura lignea;
all’interno una tavoletta del XIV-XV sec. raffigura La Madonna delle Grazie col Bambino e S. Giuseppe; durante i lavori del 1948, che hanno riportato la chiesa al suo aspetto originale, è venuto alla luce un affresco seicentesco.
Nel chiostro si notano la splendida Vergine col Bambino di scuola umbro-toscana del ‘400 e le pitture del XVII sec. che ricordano episodi della vita di S.Francesco. Attraverso una stretta scala si giunge all’eremo che conserva ancora l’aspetto originario.
Il Santuario di Fonte Colombo dista 5 Km da Rieti ed è circondato da una fitta vegetazione. Il suo nome deriva da una sorgente, vista da S. Francesco nel 1217 mentre delle bianche colombe si abbeveravano; ciò gli suggerì il nome di Fons columbarum. Qui il Santo scrisse la Regola definitiva, approvata da papa Onorio III nell’autunno del 1223, qui subì la dolorosa operazione agli occhi nel 1225, qui si trova il Sacro Speco dove il Santo si ritirò per quaranta giorni per scrivere la Regola e qui è il ceppo dell’elce dove sarebbe apparso Cristo Nostro Signore.
All’arrivo di Francesco vi era solo la Cappella della Maddalena con il romitorio,
appartenenti all’Abbazia di Farfa. La piccola cappella custodisce il Tau, simbolo della Croce di Cristo. Molti vogliono sia opera di S.Francesco, che scelse questa lettera come suo simbolo. Nella piccola abside si ammirano affreschi di scuola bizantina, ai lati affreschi del ‘300 e del ‘600.
La chiesa, dedicata ai SS. Francesco e Bernardino da Siena all’insegna della semplicità francescana, fu consacrata nel 1450.
All’interno si trovano delle vetrate istoriate novecentesche, e un altorilievo in legno, ricordo dell’apparizione di Gesù Cristo quando dettò la Regola al Santo.

A soli 4 Km da Rieti si può visitare il Santuario di S. Maria de La Foresta, dove nel 1225 S.Francesco si recò, sotto richiesta del cardinale Ugolino, poiché si erano aggravate le sue condizioni di salute ed era necessario un intervento agli occhi.
Il Santo decise di fermarsi nella piccola Chiesa di S. Fabiano per riposare e per celarsi ai fedeli. Il luogo è legato a due avvenimenti: il miracolo dell’uva, ricordato in un’edicola di fronte al portico della chiesa, e la composizione del Cantico delle Creature. Un viale, scandito da edicole con maioliche di scuola napoletana, ci conduce al santuario. La piccola Chiesa di S. Fabiano con affreschi del XV sec, è stata inglobata nella Chiesa di S. Maria, costruita successivamente. Si può visitare la domus dove dimorò Francesco con i suoi compagni, il luogo del miracolo, il chiostro quattrocentesco e la cavità nella roccia dove S.Francesco diede vita al Cantico delle creature

Il Santuario di Greccio dista 17 Km da Rieti, appare agli occhi del pellegrino imponente come se fuoriuscisse dalla montagna; è stato costruito in momenti diversi su arditi pilastri di roccia.
S. Francesco giunse a Greccio una prima volta nel 1209, rimanendo affascinato dal luogo e dalla devozione degli abitanti. Nel 1223, dopo aver chiesto il permesso a papa Onorio III, volle rappresentare, per la prima volta, la Natività di Gesù Bambino, aiutato dal Velita, feudatario del posto.
Fulcro del santuario è la Cappella del Presepe, costruita dopo la morte del Santo e dedicata a S. Lucia. Fu edificata sul luogo della rievocazione ed è mirabile l’affresco di scuola giottesca del ‘400 che rappresenta la Natività di Betlemme e quella di Greccio. Proseguendo, sono visibili il refettorio,il dormitorio con la piccola cella dove il Santo riposava, seduto e non disteso, sulla nuda roccia.
Attraverso una stretta scala si arriva al dormitorio ligneo di S. Bonaventura (1260/70), ancora intatti i severi stalli, il leggìo ed il supporto girevole per sostenere il libro corale e la lanterna.
La copertura della chiesa è a botte caratterizzata da stelle e dall’immagine dell’Agnello Pasquale; sulle pareti un affresco trecentesco del Santo con l’angelo che annunzia la remissione dei peccati; un tondo della Vergine con il Bambino, opera di Biagio d’Antonio, discepolo del Ghirlandaio, ed una Deposizione tra i santi del XIV sec. posta al di sopra dell’altare. Di lato l’oratorio di S.Francesco conserva il ritratto del Santo. Usciti sul piazzale, oltre a godere del magnifico panorama, si può entrare nella nuova chiesa costruita nel 1959, la quale custodisce una mostra permanente di presepi.

http://www.camminodifrancesco.it/


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