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GUCCIONE MARCO GUCCIONE MARCO Pubblicato il 20/12/2008
Assunzioni, enti inutili e sedi mai aperte gli sprechi del 2008 costano cento milioni

Assunzioni, enti inutili e sedi mai aperte gli sprechi del 2008 costano cento milioni

Dagli aumenti ai consiglieri d?amministrazione delle società regionali da liquidare agli stipendi per i componenti delle stazioni uniche appaltanti giudicate inutili dalla Corte dei conti: la top ten degli sprechi del 2008, costati quasi cento milioni di euro alla Regione.

L?Ars ha varato ieri la proroga per 30 mila precari, ma solo per tre mesi. Via libera anche all?esercizio provvisorio fino ad aprile. Nel bilancio dell?Assemblea all?esame del consiglio di presidenza i fondi per i rimborsi forfettari dei viaggi dei deputati, concessi senza presentazione di fatture.circa 100 milioni di euro andati in fumo per scelte amministrative sbagliate, per malapolitica, per creare clientele. Soldi sprecati che alla fine graveranno come sempre sul bilancio della Regione.

Anche il 2008 ? stato un anno di spese folli, milioni di euro utilizzati per pagare le assunzioni di parenti di politici negli uffici di gabinetto, per gli stipendi dei dipendenti delle stazioni appaltanti giudicate inutili dalla Corte dei conti, o ancora per aumentare sempre di più i gettoni ai consiglieri delle società partecipate, che spesso non hanno nemmeno una sede, come la Risem. Per non parlare dei 4 milioni di buco che si ? trovata l?Assemblea regionale dopo le dimissioni del governatore Salvatore Cuffaro per coprire la liquidazione ai deputati non rieletti, o dell?ammanco da 1,4 milioni di euro nei conti della Fondazione Federico II.

L?ultimo spreco, in ordine di tempo, sta per arrivare sul tavolo dell?assessore alla Sanità Massimo Russo e riguarda i contratti di servizio tra le Ausl e la Multiservizi, la società regionale che si occupa di pulizia e assistenza amministrativa. Grazie a una delle ultime delibere della giunta Cuffaro, ai mille dipendenti della Multiservizi ? stato applicato il contratto dei regionali al posto di quello del terziario in vigore fino allo scorso anno. Risultato? Nel 2008 il costo del personale, pagato con fondi regionali, salirà di circa 5 milioni di euro. Un milione di euro dovrà pagarlo l?assessorato all?Industria, il resto graverà sul fondo sanitario per i servizi erogati alle Ausl, perchè con il vecchio contratto i dipendenti venivano pagati per 40 ore settimanali, adesso ricevono lo stesso stipendio per 36 ore, e le quattro ore aggiuntive le coprono attraverso straordinari.


Il tutto mentre l?assessore Russo ? alle prese con una drastica riduzione delle spese. Lo stesso assessore il mese scorso ha reso pubblico lo spreco riguardante la spesa per i vaccini contro il papilloma virus che nel 2008 ?ha superato la media nazionale?, perchè la Regione in passato avrebbe deciso di acquistare un farmaco più costoso, pagando in più 2,5 milioni di euro. A inaugurare l?anno degli sprechi ci aveva pensato l?ex governatore Cuffaro. A gennaio sono stati ultimati i lavori della nuova sede di rappresentanza in via Magliocco. Un mega appartamento da 150 metri quadrati, arredato con divani in pelle MatteoGrassi, porte in vetro e bagni rivestiti in marmo. Un ufficio lussuoso mai inaugurato, e costato comunque oltre 150 mila euro.

A febbraio finiva invece sul tavolo della Corte dei conti tutta l?operazione di vendita degli immobili, bocciata in pieno dai magistrati. La dismissione dei primi 34 immobili confluiti nel fondo della Pirelli Re ha portato a un incasso per la Regione di 220 milioni di euro, che su quegli stessi immobili adesso paga un affitto che la Corte dei conti ha giudicato ?alquanto sostenuto e non facilmente conseguibile sul mercato?. Ma oltre a dover coprire i costi di un affitto elevato che eroderà a breve i 220 milioni incassati, l?operazione immobiliare ? già costata quasi 25 milioni di euro per pagare la società Psp che ha fatto la ricognizione di tutti i beni della Regione. Uno degli sprechi più grandi del 2008 ? stata la spesa per i contratti negli uffici di gabinetto: 30 milioni di euro serviti in gran parte per assumere figli, sorelle, cugini e amici di politici di spicco, dall?assessore regionale alla Famiglia Francesco Scoma al coordinatore di Forza Italia Dore Misuraca, da Gianfranco Miccichè al segretario Udc Saverio Romano.
Un caso, quello dei parenti assunti negli uffici di gabinetto, scoppiato dopo l?assunzione ai Beni culturali della figlia dell?assessore alla Presidenza Giovanni Ilarda. Peccato però che la ragazza si sia dimessa, gli altri parenti dei politici no. Un passo indietro non lo hanno fatto nemmeno gli amministratori delle società partecipate della Regione che invece di tagliare i compensi se li sono visti aumentare. La spesa per indennità e gettoni di presenza nei cda ? passata dai 2,8 milioni del 2007 ai 3,2 milioni di euro di quest?anno ed ? cresciuto anche il numero delle società. Nel 2008 si sono aggiunte la Inforza (strategie euromediteranee), Cape Sicilia (operazione finanziarie di private equity) e Cine Sicilia. Ma cosa fanno queste società? Spesso poco o nulla, come la Risem che stando alle ultime comunicazioni fornite dalla Regione conta ben 11 consiglieri d?amministrazione ma non ha nemmeno una sede: l?assessore Ilarda ne ha annunciato la chiusura, ma ad oggi ? ancora in vita.

Lo spreco di certo non finisce qui, visto che uno degli ultimi provvedimenti varato dal ragioniere generale della Regione Enzo Emanuele riguarda l?istituzione nelle società partecipate del meccanismo duale: in sintesi un secondo organo di sorveglianza degli stessi cda, servito a piazzare altri funzioni regionali dentro le aziende. Anche per chiudere le società i costi sono esorbitanti: la lunghissima liquidazione dell?Eas, che va avanti da cinque anni, rischia di costare carissima alle casse regionali, oltre 4,4 milioni di euro, solo per la parcella del commissario Marcello Massinelli. A pagare gli sprechi dell?anno a volte sono direttamente i cittadini. Come per il buco da 1,4 milioni di euro nel bilancio della Fondazione Federico II gestita dall?ex direttore generale Alberto Acierno. Alla fine il conto della mala amministrazione lo pagheranno i turisti della Cappella Palatina, che dal primo gennaio subiranno il caro biglietto (da 6 a 7,5 euro). Se a questo elenco si aggiungono i 50 milioni per gli sportelli multifunzionali che avrebbero dovuto avvicinare la domanda e l?offerta di lavoro e si confrontano con i dati che rivelano un?ulteriore impennata della disoccupazione, la cifra di cento milioni ? perfino sottostimata.
la Repubblica.it

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