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TICLI ENRICO TICLI ENRICO Pubblicato il 23/04/2009
Scoperta dai carabinieri una discarica abusiva

Scoperta dai carabinieri una discarica abusiva

Ancora una discarica abusiva all?interno del Parco delle Madonie. A scoprirla, stavolta, sono stati i carabinieri della caserma di Caltavuturo da gennaio, mese in cui ? stato dichiarato lo stato di emergenza rifiuti nella provincia di Palermo, perlustrano le campagne e la periferia del Comune madonita in cerca di immondezzai abusivi e depositi incontrollati di rifiuti.
Martedì mattina, sulla strada che dal bivio di Scillato conduce al centro abitato, i militari dell?Arma hanno scoperto un deposito di rifiuti speciali. Centinaia di pneumatici di varie dimensioni sono stati rinvenuti all? interno di un terreno di proprietà privata. I successivi controlli hanno fatto emergere come molte gomme erano state accuratamente interrate, mentre altre erano ancora a livello del suolo, lasciate in bella vista a ridosso dello stradale. Gli accertamenti hanno anche rivelato l?identità del proprietario dell?appezzamento di terreno, per il quale ? scattata la denuncia, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica del tribunale di  Termini Imerese. Si tratta di un pensionato di Caltavuturo che ora dovrà rispondere del reato di gestione non autorizzata di rifiuti speciali. I carabinieri, quindi, non hanno potuto far altro che apporre i sigilli in tutta l?area, ampia circa 500 metri
quadrati, e che ora l?anziano dovrà provvedere a bonificare al più presto.

Il fenomeno della deturpazione ambientale sulle Madonie e in tutta la provincia ? molto diffuso. Una battaglia sempre aperta contro chi, sia pur per negligenza o per sfuggire all?aggravio dei pesanti costi di smaltimento, decide di disfarsi di ogni tipo di scarto. Una procedura alimentata anche dal non perfetto funzionamento dei relativi servizi di raccolta che i vari Ato dovrebbero assicurare. Disservizi provocati, in più delle volte, da mancanza di fondi. La via più breve da percorrere, quindi, per il cittadino ? quella di abbondare ogni sorta di rifiuto sulla pubblica via o in zone lontane da occhi indiscreti. Un gesto illegale e, soprattutto, inquinante che procura inevitabilmente gravi danni ambientali, a volte anche irreparabili.
L?opera di prevenzione e repressione avviata dalle forze dell?ordine sul territorio diventa, pertanto, essenziale. Così come quella della sensibilizzazione. Luogo privilegiato per dibattere sull?importanza della tutela dell?ambiente resta sempre e comunque la scuola, una delle agenzie educative per eccellenza. Il lavoro sinergico proposto ai giovani studenti dagli operatori scolastici e tecnici del settore resta una tappa preziosa del percorso formativo del cittadino di domani. Una reale e concreta speranza per un futuro in cui i valori comuni ed universali riconducibili all?ecologia possano essere il più possibile condivisi ed attuati.

Antonello Zimbardo

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