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IT ALIA REDAZIONE IT ALIA REDAZIONE Pubblicato il 25/10/2012
SCONGIURATA ANCHE A CARLENTINI LA CONSEGNA DELL`ACQUA PUBBLICA A SAI 8, IN TESTA IL SINDACO PAOLO AMENTA

SCONGIURATA ANCHE A CARLENTINI LA CONSEGNA DELL`ACQUA PUBBLICA A SAI 8, IN TESTA IL SINDACO PAOLO AMENTA

Nuovo presidio dei sindaci della provincia di Siracusa che si rifiutano di consegnare i loro impianti del servizio idrico integrato a SAI 8, questa mattina a Carlentini, per dare man forte al primo cittadino Pippo Basso e scongiurare, come già avvenuto a Rosolini, Sortino, Francofonte e, con altre azioni, anche giudiziarie, negli altri Comuni, l’insediamento del Commissario ad acta, in questo caso l’ingegnere Raffaele Di Salvo, nominato dalla Regione per dare corso al passaggio degli impianti alla società che attualmente gestisce il servizio.

Il presidente Raffaele Lombardo e l’assessore regionale all’Energia, Claudio Torrisi, che fa le nomine, non demordono, e ad appena tre giorni dalle elezioni regionali continuano l’assedio ai Comuni, come lo definiscono i “sindaci ribelli”, con il tentativo di fare insediare i Commissari che, sostituendosi, appunto, ai primi cittadini, provvederanno al loro posto al passaggio delle “consegne”.

Consegne che i sindaci di Avola, Buscemi, Canicattini Bagni, Cassaro, Carlentini, Ferla, Francofonte, Melilli, Palazzolo Acreide, Sortino, Rosolini, guidati dal vice presidente dell’ATO Idrico, il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, vice presidente regionale dell’ANCI Sicilia, non hanno proprio intenzione di fare, soprattutto a ridosso delle elezioni regionali, consapevoli che, proprio alla Regione, da tempo, è presente un disegno di legge di iniziativa popolare presentato in sinergia con il Comitato Acqua Bene Comune e approvato da ben 150 Consigli Comunali, che ridisegna la normativa sulla gestione dell’acqua, alla luce del referendum che ha sancito che l’acqua debba essere di gestione pubblica e alla luce dell’ormai scadenza degli ATO.

Come sempre, accanto ai “sindaci ribelli”, amministratori e consiglieri comunali, era presente il Comitato “Acqua Bene Comune” con Josè Sudano e molti militanti, Comitati spontanei delle altre città della provincia, tanti cittadini carlentinesi e gli studenti delle scuole cittadine, con la significativa presenza di alcuni sindaci, come quelli di Floridia e Solarino, ma in più occasioni anche di Buccheri e Noto, i cui Comuni, nell’ambito dell’allora calendarizzazione delle consegne richiesta proprio da SAI 8 (altrimenti avrebbe avuto difficoltà nella gestione iniziale di 21 Comuni e nell’avvio degli investimenti per 500 milioni di euro previsti per i trent’anni di gestione), ebbero la sfortuna di consegnare, subendo oggi, come gli stessi denunciano, disservizi e mancato avvio degli investimenti (in questi tre anni SAI 8 avrebbe dovuto effettuare, ma non li fatto, denunciano i sindaci, investimenti per 64 milioni di euro).

acqua-carlentini-14Anche a Carlentini, per problemi di ordine pubblico, il Commissario ad acta non si è insediato, ma quelli che si sono vissuti nella cittadina agrumicola, questa mattina, sono stati momenti di tensione per la presenza, ritenuta “inopportuna”, a fianco del Commissario regionale, dei dirigenti di SAI 8.

Come si ricorderà, alla base del rifiuto dei “sindaci ribelli” c’è la consapevolezza che l’acqua debba rimanere un “bene pubblico”, oltre a tutta una serie di inadempienze contrattuali che vengono contestati a SAI 8, l’ATI composta dalla milanese Saccecav e dalla siracusana Sogeas, quest’ultima, tra l’altro, dichiarata fallita dal Tribunale di Siracusa, che allora si aggiudicò il servizio attraverso un bando che il CGA ha decretato essere “illegittimo”, e la cui assegnazione del servizio, la Procura della Repubblica di Siracusa nell’ambito dell’inchiesta “Oro Blu” ha ribadito sarebbe frutto di una “turbativa d’asta” attraverso la presentazione, da parte delle due società che costituiscono Sai 8 (Saccecav e Sogeas), di una “fidejussione irregolare per la partecipazione alla gara ad evidenza pubblica”.

E proprio la mancata presentazione delle fidejussioni mancati e i versamenti dei canoni annuali, in aggiunta ai mancati investimenti, sono le inadempienze che i “sindaci ribelli” contestano a SAI 8, chiedendo alla Regione, ed oggi anche al Tribunale Civile, lo scioglimento di tutti i contratti.

«Siamo veramente alla farsa – ha dichiarato il vice presidente dell’ATO Idrico della provincia di Siracusa, Paolo Amenta – a tre giorni dal voto regionale, il Governatore Lombardo e l’assessore all’Energia, Torrisi, continuano “irresponsabilmente” il loro assalto ai Comuni, sapendo che dopo le elezioni un nuovo Governo e una nuova Assemblea Regionale si occuperanno dell’acqua in Sicilia, decretandone la gestione pubblica, così come previsto dal disegno di legge di iniziativa popolare votato da 150 Consigli Comunali, e così come votato da oltre il 90% degli italiani con il Referendum. È vergognoso l’atteggiamento del Governatore nei confronti di questo problema vitale per i cittadini. Una vicenda, quella della gestione dell’acqua e del Commissariamento, prima dell’Assemblea dell’ATO e poi dei singoli Comuni in provincia di Siracusa, che si sta consumando con la totale assenza della politica e dei deputati regionali, mai visti al nostro fianco e al fianco dei cittadini che assieme a noi nei presidi difendono il loro futuro».

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