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IT ALIA REDAZIONE IT ALIA REDAZIONE Pubblicato il 27/11/2012
GANGI: EVITATO DEFAULT, DOPO SENTENZA CONDANNA A PAGARE 870 MILA EURO

GANGI: EVITATO DEFAULT, DOPO SENTENZA CONDANNA A PAGARE 870 MILA EURO

E’ stato un consiglio comunale teso, quello che si è svolto nei giorni scorsi a palazzo Bongiorno, ma alla fine è stato evitato il default. Il Comune di Gangi, uno dei più virtuosi di Sicilia, preso d’esempio più volte dai giudici della Corte dei Conti, ha rischiato il dissesto finanziario a causa di una sentenza esecutiva della Corte d’Appello di Palermo, con cui l’ente è stato condannato al pagamento di 876 mila e 624 euro per un contenzioso giudiziario iniziato nel 1981. Un debito che non è stato possibile pagare con l’avanzo di amministrazione che ammonta a circa 2 milioni di euro a causa dei vincoli imposti dal patto di stabilità.
Nei giorni scorsi il sindaco Giuseppe Ferrarello dopo aver preso contatti con il legale della famiglia e dopo un’estenuante transazione è riuscito a chiudere il contenzioso: il comune liquiderà alla famiglia Virga 550 mila euro, al posto degli 876 mila, spalmati in tre esercizi finanziari, una prima trance di 300 mila euro sarà liquidata entro la fine di quest’anno, altri 150 mila euro entro maggio del 2013 e la restante somma, 100 mila euro nel 2014.
La vicenda che ha portato ad una positiva transazione tra il comune di  Gangi  e i germani Virga riguarda un terreno privato che è stato espropriato e dove doveva sorgere un asilo nido, l’area denominata “campetto scavolini”, fu indennizzata come fondo agricolo e nel 1986 i proprietari iniziarono il contenzioso con il Comune chiedendo, tenuto conto che il terreno espropriato era edificabile e si trovava in area di espansione, un equo indennizzo. E’ iniziato così un lungo contenzioso giudiziario che si è concluso con la condanna al pagamento dell’ingente somma.
Per trovare i fondi necessari a pagare la prima trance del debito il consiglio comunale ha dovuto approvare alcune variazioni di bilancio (votate ad unanimità), l’estinzione di un mutuo con la cassa e depositi e prestiti di 56 mila euro e l’iscrizione in bilancio della premialità, del 2009, di 114 mila euro elargita dalla Regione per i comuni che hanno dimostrato di aver assicurato l’integrale pagamento dei costi per i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti e 132 mila euro per i minori costi del servizio raccolta rifiuti pagati alla società alte madonie ambiente(Ama).
Per trovare una soluzione il presidente del consiglio comunale Francesco Migliazzo e il vice sindaco Nino Blando erano anche volati a Roma, per incontrare un dirigente del Ministero dell’Economia per chiedere una deroga al patto di stabilità. Ma l’unica strada individuata anche se è lunga è stata la presentazione, all’interno della legge di stabilità, di un emendamento che prevede l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione per tutte quelle spese imprevedibili dei comuni e la non applicabilità delle sanzioni per lo sforamento del patto di stabilità.
“Voglio ringraziare l’onorevole Ruvolo – ha detto il presidente del consiglio Francesco Migliazzo – che hanno ben compreso la nostra difficoltà e ci ha indicato una possibile via d’uscita per evitare di sforare il patto di stabilità un ringraziamento, per il grande senso di responsabilità, al gruppo consiliare d’opposizione che ha votato ad unanimità le variazioni di bilancio e l’atto d’indirizzo dato alla giunta Ferrarello per effettuare la transazione con i germani Virga”.
“Sono stati giorni sofferti – ha detto il sindaco Giuseppe Ferrarello – rischiavamo il dissesto ma grazie agli uffici che hanno lavorato alacremente, lo abbiamo evitato e raggiunto un accordo con gli eredi Virga, sforare il patto di stabilità sarebbe stato una iattura ci avrebbe costretto ad aumentare al massimo le tariffe e i costi dei servizi e avremmo subito una riduzione di pari importo alla somma sforata dei trasferimenti statali per il prossimo esercizio finanziario”. La giunta ha anche deciso di inviare gli atti della transazione alla Corte dei Conti un gesto di trasparenza considerato la normativa prevede che debbano essere sottoposti all’organismo di controllo solo i debiti fuori bilancio.

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