Le mie vacanze in Florida / Good bye my Alia

Radici & Civiltà

DISPENZA VINCENT DISPENZA VINCENT Pubblicato il 16/03/2006
<b>Le mie vacanze in Florida </b>  /  <b>Good bye my Alia</b>
L’eventuale pubblicazione di parziali brani musicali allegati a testi scritti è fatta a titolo di Demo, essendo essa finalizzata a documentare la relativa ricerca della rubrica “Radici & civiltà” non avente scopo di lucro, ma, piuttosto, finalità di libera divulgazione culturale.

Le mie vacanze in Florida / Good bye my Alia

LE POESIE DI NINO MARCHIAFAVA


Le mie vacanze in Florida


Un dì di gennaio, splendido il sole,
radioso e dolce pian piano abbronza la mia pelle.
Il venticello che vien dal mare accarezza
il corpo mio, ormai vecchio e stanco.


Il mare calmo ondeggia pian pian, cullandomi
come un bimbo, in braccio alla mamma,
mentre lei canticchia la ninna nanna.


Ringraziar ti voglio o mio Signore
di queste bellezze naturali.


Tu che facesti fratello sole e sorella luna,
le numerose stelle, le montagne le colline
e il mare, che creasti per amor.


Tu creasti ogni cereale, la frutta
e ogni razza di animale, perché l’uomo,
che creasti a tua immagine, ne potesse godere.


Oh.. com’è bello, sdraiato sulla sabbia,
guardando il mare, vedere dei delfini
saltellare; si baciano e, giocando, fan l’amore !


Testo e voce narrante dell' Autore.


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Good bye my Alia


Alia, che fabbricata sei nella collina
dove il sole ti bacia di sera e mattina.


Molto superbo e colossale
c'è il tempio della Mamma del Signore
col bimbo in braccio che sta per allattare.


E tu, turista, che vieni a visitare,
ammirare puoi il Palazzo dei Guccione,
di architettura secolare,
altre tre chiese che ci fanno onore.


Natale hai dato a personaggi illustri
che tramontare non possono con le primavere.


Le grotte vai a visitare,
rimarrai pieno di stupore di tante bellezze
che l'uomo primitivo ha saputo fare.


In alto sali sul Pizzo di Raciura,
il suo sguardo si perde all'orizzonte.


Vedi il mare, le colline che producono
il grano e ogni cereale,
le vallate piene di oliveti e mandorli in fiore,
le siepi di rampicante rose, fior di ginestre e di camelie, dove le api attingono il nettare per
fare il miele.


In questa atmosfera sei nato aliese,
dove tua mamma le ossa si spezzò quando ti fece.


Ma tu hai lasciato questo per cercar fortuna in un paese ricco, che ha un sapore amaro, dove ognuno ti guarda da straniero, e parlar non puoi il tuo dialetto paesano.


Perdono ti domando mamma e paesetto mio di collina: se ti abbandonai, colpa non fu mia, te lo assicuro, ma bensì di quel vil denaro che sognar mi facea cose grandi, mentre oggi col passar degli anni, vedo con rammarico che tutto è niente.


Tornar vorrei per riposar le mie stanche membra
ed esser seppellito accanto agli avi, all'ombra dei cipressi secolari.


Ma non posso perché qui piantai la mia tenda, e i miei figli parlar non sanno il siciliano.


Testo dell' Autore


Voce narrante di Vincent Dispenza



Nella foto, ‘u zi Ninu Marchiafava




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