La Sagra del Pomodoro- (A SAGRA RE PUMMAROLE ) -

Radici & Civiltà

REPORTER REPORTER Pubblicato il 02/04/2006
<b>La Sagra del Pomodoro</b>- (A SAGRA RE PUMMAROLE ) -
L’eventuale pubblicazione di parziali brani musicali allegati a testi scritti è fatta a titolo di Demo, essendo essa finalizzata a documentare la relativa ricerca della rubrica “Radici & civiltà” non avente scopo di lucro, ma, piuttosto, finalità di libera divulgazione culturale.

La Sagra del Pomodoro- (A SAGRA RE PUMMAROLE ) -


LOCALITA’ DI RIFERIMENTO: Napoli


“D’estate, ormai così é d’abitudine
dobbiamo fare la Festa del Pomodoro
quanti sospiri preghiere speranze
la sagra riuscirà? E’ una parola!”


“La Sagra del Pomodoro? Ma che Sagra!
Secondo me a questo pomodoro
noi dovremmo cantare un funerale!”


“Un funerale? Ma cosa dici, sei pazzo?”
“No se rifletti bene a questo che ti dico:
Una volta il pomodoro, per questa zona
era pane, ricchezza, benedizione di Dio:
E adesso a cosa serve averne poche piante?
Adesso tutti quanti comprano la scatola di pelati
Sono diventati tutti cittadini,
istruiti, impiegati
con la schiena dritta come un bastone
e invece la terra é bassa, amico mio!”-


“Embhe?”
“Embhé!
nessuno si vuol più abbassare per terra
nessuno più vuole sporcarsi le mani
preferiscono la scatola di pelati!


Ma ti ricordi la soddisfazione
di raccogliere un frutto dalla pianta,
quanti timori, prima, questo é vero
ma poi...la gioia di riempire con le mani
cassette di frutti rossi,
una gioia per il cuore, per la vista...”
“E per la tasca!”


“E per la tasca, si, amico mio!
E l’orgoglio che ti agitava il cuore
mentre guardavi i campi arsi dal sole
colorati dal rosso di questo frutto
che ti rinfresca la gola
ti da forza,
riempie di gioia un panino...”
“E quando viene il freddo inverno
sulla pasta-artigianale'>pasta
ti fa sentire il sapore dell’estate!


Ma... tu dicevi che bisognava fare un funerale
adesso, invece, mi sembra che noi stiamo festeggiando!”


“La tristezza per un tempo che non esiste più
mi aveva fatto dire quelle parole
ma riflettendo su ciò che abbiamo detto
mi sento rallegrare in cuore.


Forse dovremmo trovare una soluzione,
non importa se siamo laureati, dottori
operai, diplomati o casalinghe,
diamo una mano a questa coltivazione
facciamo ricolorare queste belle terre
con questo frutto che il mondo ci invidia:
in mezzo a tanti arbusti ed a tante piante verdi
torniamo a far crescere le piante di pomodori!”


Testo e voce narrante di Claudia Lo Blundo




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