Padre Damiano - IV -

Radici & Civiltà

REPORTER REPORTER Pubblicato il 26/08/2006
<b>Padre Damiano</b>      - IV -
L’eventuale pubblicazione di parziali brani musicali allegati a testi scritti è fatta a titolo di Demo, essendo essa finalizzata a documentare la relativa ricerca della rubrica “Radici & civiltà” non avente scopo di lucro, ma, piuttosto, finalità di libera divulgazione culturale.

Padre Damiano - IV -

PADRE DAMIANO BARCELLONA


Recensioni al Suo ”Epistolario” e Meditazioni sulla Sua figura di padre spirituale, nell’incontro con la Comunità aliese, avvenuto il giorno 12 agosto 2006, con il coordinamento e la direzione del prof. Don Paolo IOVINO, curatore dell’Opera.


Introduzione di: SIRAGUSA dott. Vincenzo.


Relazioni di: GUCCIONE prof. Eugenio / DI NATALE dott. Paolo / CHIMENTO prof. Filippo.


Messaggio di: DISPENZA Mr.Vincent


Il seguente testo è del nostro concittadino prof. Filippo CHIMENTO


Al testo stesso è allegato un file audio che permette di ascoltare, dalla viva voce dell’Autore, l’intera relazione o qualche stralcio di essa.


Il tempo che abbiamo a disposizione, considerati gli iscritti a parlare, mi suggerisce di essere breve, cosa alquanto difficile dovendo dire di una persona importante cui sono stato molto vicino fin dalla mia prima adolescenza. Oggi per me è motivo di grandissima gioia ricordare, insieme a tutti voi Mons. Damiano Barcellona che per alcuni di noi era il Padre Spirituale per eccellenza, o il Direttore Spirituale, come lo chiamavano altri.


Don Paolo Iovino, da nipote affettuoso, ha voluto fargli dono di questo volume dal titolo “Epistolario”, indicandone sul frontespizio proprio lui come autore. Quest’opera nella sua parte centrale, ci propone la lettura delle lettere, alcune inviate, altre ricevute da Mons. Damiano Barcellona in tutto l’arco della sua vita sacerdotale; ovviamente queste sono solamente una minima parte di quante ne avrà scritte o ricevute il Padre Spirituale.


P. Paolo, dopo averle pazientemente cercate qua e là, le colloca in una cornice di testimonianze di amici, arricchendole ancora dei suoi commenti ed aggiungendovi, poi, altri scritti autentici e significativi tra i quali: l’Introduzione ed uno stralcio della tesi di Laurea sulle lettere di San Basilio, la presentazione dell’ultima edizione del “Martorio” di Filippo Oriolis, tanto cara agli aliesi ed alcune riflessioni personali che P. Damiano affidava alla penna del suo scrittoio.


Il libro, ad un primo sguardo, incuriosisce ed appaga per la sua bella veste grafica, con quella splendida immagine di San Basilio Vescovo nel frontespizio e con al suo interno le due limpide fotografie, l’una di Padre Damiano, l’altra di Mons. Emiliano Cagnoni.


San Basilio sta a simboleggiare il grande scrittore di Epistole ed insieme l’esimio maestro di retorica, le cui opere furono oggetto di studi accurati da parte del Nostro Padre Damiano, anzi possiamo definire questo Santo, suo maestro di spiritualità, esempio di stile letterario, ma soprattutto maestrodi saggezza e di vita cristiana; per tutte queste ragioni P. Paolo ha voluto chiamare l’opera “Epistole”.


Perché la foto di Monsignor E. Cagnoni? Il libro ce lo presenta come la mano della Provvidenza: Egli ebbe fiuto nel riconoscere e valorizzare, negli anni 20-30, le più belle intelligenze della diocesi, come quella di Padre Damiano, per creare per il seminario di Cefalù una squadra di giovani e preparati professori . Ci riuscì. Lo possono testimoniare quei giovani aliesi ( forse una quarantina) che negli anni dell’immediato dopoguerra, grazie soprattutto a Padre Damiano, ebbero l’opportunità di intraprendere gli studi classici proprio in quel seminario che in quel periodo non fu solo vivaio di vocazioni, ma Scuola, luogo di formazione culturale e spirituale in grado di soddisfare la nostra voglia di apprendimento. Cogliere l’opportunità di intraprendere studi classici per tutti noi ragazzi cresciuti in un piccolo centro di provincia, là dove le uniche agenzie formative erano: la famiglia, la chiesa e la scuola elementare; risiedendo lontani dalle grandi città, il proseguimento degli studi superiori era precluso alla maggior parte di noi, pertanto, la proposta di entrare a far parte della famiglia creatasi attorno al seminario fu colta dalla comunità aliese con entusiasmo. Ciò non fu cosa da poco per il nostro paese che, pur avendo quattro secoli di storia, presentava fragili radici culturali legate essenzialmente al mondo contadino.


Il fenomeno di tanti giovani seminaristi aliesi in quel periodo, penso, meriterebbe di essere approfondito: sicuramente servirebbe ad illuminare ancora di più la figura del nostro Padre Damiano, nato e cresciuto in una famiglia come ce n’erano tante ad Alia: numerose, disciplinate, educate allo spirito di sacrificio ( anzi a volte un po’ troppo) ma principalmente omogenee dal punto di vista religioso e nell’osservanza delle tradizioni.


Padre. Paolo, giustamente dice che il suo intento è quello di mettere in luce e dare continuità all’opera del caro zio, di ”un grande sacerdote” come lo definisce Mons. Catarinicchia. Quest’ultimo, dopo averne tracciata con brevi tratti, ma in modo incisivo, la personalità, scrive: “Nei suoi 66 anni di ministero, non ha cercato né borse, né bisacce, né sandali; ha vissuto in mezzo e al sevizio del popolo di Dio con gratuità e libertà, testimoniando la priorità del Regno e del servizio ai fratelli, …..…. ( pag.8) Più avanti, poi, lo definisce “ Uomo con una profonda sete di Assoluto, alla ricerca permanente di una sorgente d’amore, mai pienamente appagato dall’amore raggiunto e sempre proteso verso un orizzonte di eternità”. ( pag. 9)


Padre Paolo, con questa pubblicazione, ha fatto un dono non solo a Padre Damiano, ma a tutti noi, alla diocesi, agli aliesi, in quanto, con gli scritti fin’ora inediti di Mons. Barcellona, arricchisce la collana tipografica La Zattera, offrendo al lettore interessato opportunità di meditare, riflettere sul proprio operato:immancabilmente si ravviva nello spirito e migliorerà il suo rapporto con il prossimo e con Dio.


Damiano Barcellona, partito da Alia nel 1924, si reca al seminario di Cefalù, accarezzato dallo sguardo affettuoso dei familiari, del suo maestro delle elementari ………… Fasolino e dal caro parroco Mons. Vincenzo Chimenti. Egli non li deluderà perché saprà sfruttare bene i suoi talenti e soprattutto saprà programmare a lungo termine la propria vita: vivere nella Carità e nell’Amore per il prossimo.


Come abbiamo detto Mons. Cagnoni vede in lui un ottimo professore di Latino e Greco e sceglierà per lui la città di Milano, sede della prestigiosa Università Cattolica del Sacro Cuore. Sulla base di tali studi nascerà in lui la vocazione di “Padre spirituale” e “Confessore”. Mons. Stefano Quagliana scrive a tal proposito: “L’impronta che caratterizzò in pienezza la vita sacerdotale di Padre Barsellona fu, oltre l’insegnamento delle lettere classiche, condotte con competenza e vera passione sempre nel seminario, rinunziando deliberatamente all’insegnamento nelle scuole pubbliche, la sua dedizione al ministero della riconciliazione ed alla direzione spirituale” ( pag. 13 )


Noi lo ricordiamo come padre spirituale e spesso ci torna cara alla mente l’immagine di quando giovanissimi ci si recava nella sua stanza ed egli ci accoglieva con parole affettuose, stringendoci le mani, chiamandoci per nome, adoperando l’aggettivo “amico mio” e dopo averci messo a nostro agio ci invitava a parlare, a raccontare di noi, delle nostre famiglie, dello studio, dei rapporti con gli altri, delle piccole sconfitte, delle vittorie, infine ci stimolava a meditare, a pensare su come programmare e costruire il nostro futuro. Riservava a ciascuno di noi la massima attenzione, senza limite di tempo, tanto che a volte la discussione veniva interrotta dalla campana del refettorio per la cena: a quel punto il caro saluto e tu uscivi da quella stanzetta francescamente arredata, leggero, rincuorato e desideroso di correre, perché il tuo spirito si sentiva rifocillato; inoltre la conversazione ti aveva reso più pronto e più forte per affrontare il tuo futuro. Ci amava con tutte le sue forze e ci seguiva come un padre affettuoso. Si informava di tutto, voleva sapere perfino se il cibo del refettorio era di nostro gradimento; il suo saluto era sempre: “ mi raccomando, vieni a trovarmi presto, magari facciamo insieme un po’ di greco”.


Ho tantissimi ricordi personali, permettetemi di ricordarne uno del mio primo anno di seminario. A proposito del suo andare in giro per i paesi, impegnato come “bracciante nella vigna del Signore”. Era una sera di maggio, tutti eravamo già nel refettorio, io intento a cenare, seduto al tavolo della mia camerata controllata da P. Pasquale Di Piazza, altro nostro benemerito concittadino; vedo Mons. Barcellona avviarsi con passo spedito verso il suo tavolo; improvvisamente si gira, mi viene vicino e mi dice: “Filippo torno da Alia, (certamente era andato con la millecento strapuntinata citata nell’epistolario e dono al seminario dei suoi parenti americani) e tuo padre, incontrato a Santa Lena, offre al seminario il prodotto di stagione: ci ha raccolto una stracolma bisaccia di fave per la frittella”. Immaginatevi la mia emozione! In seguito ritornando con la mente su quell’episodio ho pensato che quella squadra di sacerdoti in prima linea, lavoravano giorno e notte e, in momenti di particolare difficoltà per il seminario, si prodigavano a raccogliere vettovaglie facendo anche la questua. Tra questi in prima linea c’era il Nostro Padre Damiano.


Per noi cittadini di Alia è motivo di orgoglio leggere a pag. 15, quanto scrive di Lui la Prof. Maria David: “ P. Barcellona, nativo di Alia, portava nella sua indole la tenacia, la forza, l’aspirazione alle altezze che conferiscono le vette dei monti. Vissuto a Cefalù, possedeva la dolcezza del paesaggio marino, la mitezza dell’animo, l’anelito agli orizzonti sconfinati. Nel seminario vescovile, all’ombra della rocca che sovrasta la Basilica Cattedrale, era cresciuto nell’amore alla Chiesa e al mondo, col desiderio intenso di essere per tutti guida e sostegno per raggiungere il Bene - che i desideri avanza-“( Manzoni).


Non è soltanto questo l’ Epistolario, c’è tanto ancora: ci sono altri scritti di P. Damiano da leggere e meditare, c’è la ricca presentazione di Padre Paolo, nella quale l’autore, anche lui con passo felpato, con molta modestia, ci fa da guida sapiente su argomenti della Sacra Scrittura, svelando la sua grande passione per questi studi. C’è la lettera agli aliesi per spronarli a chiedere molto, ma anche a dare qualcosa alla Madonna della Grazie. C’è ancora tanto da leggere e meditare.


Diciamo grazie a P. Paolo per essersi lasciato guidare anche lui dal “Flusso dello Spirito” in questo lavoro di cui noi usufruiamo. Ci auguriamo che il libro trovi grande diffusione: siamo certi che esso, assieme ad altri scritti di autori aliesi non mancherà nelle nostre case. Sicuramente tale lettura suggerirà ad altre giovani intelligenze spunti per dirci di più su P. Damiano. Egli con tenacia, intelligenza e soprattutto con la lungimiranza propria dei grandi uomini, vivendo nell’umiltà dei santi ed insegnandoci a coltivare la Fede, la Speranza e innanzitutto l’Amore per il prossimo ha scritto una delle più belle pagine di storia della nostra città.


Nella foto: il prof. Filippo Chimento, durante la presentazione della sua relazione.


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