Il carretto siciliano che io ricordo come vicino di casa. Degli altri non so.

Così i ricordi riaffiorano alle mente, prima lenti">

Radici & Civiltà

CANNICI GIACOMO CANNICI GIACOMO Pubblicato il 15/09/2006
<b>Il carretto siciliano</b>
L’eventuale pubblicazione di parziali brani musicali allegati a testi scritti è fatta a titolo di Demo, essendo essa finalizzata a documentare la relativa ricerca della rubrica “Radici & civiltà” non avente scopo di lucro, ma, piuttosto, finalità di libera divulgazione culturale.

Il carretto siciliano

Ho avuto fra le mani questa foto che, presumibilmente, risale a circa 60 anni fa.


È ben riconoscibile "lu zi Ninu Scaccia" che io ricordo come vicino di casa. Degli altri non so.

Così i ricordi riaffiorano alle mente, prima lenti e sfuocati e poi sempre più forti e nitidi fin quando si arriva a percepire gli odori, i rumori, i suoni e le voci.

Forse il tempo si è fermato, oppure sono io che non vorrei fermarlo!

Avverto ancora l'odore delle pietre che lastricavano le strade di Alia, spesso bagnate dall'attenta cura e pulizia che ogni donna, quotidianamente si operava a fare dinanzi l'uscio di casa e ricordo inoltre il calpestìo secco e roco degli zoccoli del cavallo, accompagnato dal ritmo tonante delle ruote del carretto.

E mi è tornato alla mente il vocìo dei vicini, lo scambio cordiale di saluti e le risa ora soffocate e a volte aperte, generose e calme di vitalità.

Nel nostro paese, tempo fa, tutto questo racchiudeva dei valori sani, forti e trasmettibili; non si avevano grandi ambizioni, né utopiche aspirazioni, ci si era abituati a contentarsi di ciò che la vita o nell’apposito spazio offriva e il sacrificio e la rinuncia erano parte di quella vita.

I ricordi, come segmenti allineati, segnano il lungo percorso che il progresso e l'evoluzione hanno portato in noi, nelle nostre famiglie, nel nostro paese, ma restano nei nostri cuori, come pietre miliari, per indicarci le radici di quel grande albero, cresciuto tra le rocce e abbarbicato alla montagna verso il quale tutti abbiamo teso la mano per cogliere un frutto e uno stimolo alla nostra crescita.

Nella foto : “lu carrettu di lu zi Ninu”

Testo e voce narrante di : Giacomo Cannici


Viste 11033 - Commenti 0
Iscriviti
ed inizia a pubblicare i tuoi contributi culturali