Lingua cimbra

Radici & Civiltà

REPORTER REPORTER Pubblicato il 25/10/2006
<b>Lingua cimbra</b>

Lingua cimbra

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La lingua cimbra (Zimbar) è un idioma di origine germanica, portata in Italia da emigrati bavaro-tirolesi (appunto i Cimbri) dall`XI-XII secolo in poi.


Questi coloni si stanziarono inizialmente in territori veneti dell`Altopiano dei Sette Comuni, per poi diffondersi nella Lessinia veronese e negli Altopiani di Folgaria, Lavarone e Luserna.


Diffusa nelle montagne tra le province di Trento, di Vicenza e di Verona, arrivò a contare intorno ai 20.000 parlanti nel XVII secolo, per poi decadere e ridursi oggi a meno di un migliaio di persone in grado di parlarla o comprenderla, nelle isole linguistiche di Luserna/Lusern (TN), a Mezzaselva di Roana (Mittelbald/Toballe) sull`Altopiano dei Sette Comuni e Giazza/Ljetzan nel comune di Selva di Progno (VR).


È attualmente tutelata dallo statuto della Provincia autonoma di Trento, mentre nelle altre località è tenuta viva da istituzioni culturali e museali. Essendo la lingua di una comunità a suo tempo essenzialmente rurale, era ed è segmentato in diversi dialetti proprie delle varie comunità più o meno isolate che lo parlavano. Per il cimbro di Giazza, esiste un dizionario cimbro-italiano, e italiano-cimbro, parzialmente anche in versione audio, che si può consultare sul sito www.cimbri.it.


Per i cimbro di Luserna, nel sito dell`Istituto culturale cimbro c`è una serie, con audio, di proverbi popolari in cimbro, con traduzione. L`Istituto di cultura cimbra di Roana ha pubblicato un Dizionario del cimbro dei Sette comuni (in realtà, quando il cimbro era parlato in tutto l`altipiano, ogni località aveva un suo diverso dialetto; sulla situazione linguistica di circa un secolo fa, si può consultare la voce Sette Comuni dell`Enciclopedia Treccani). Esiste almeno un corso di cimbro on-line, curato dall`Università di Francoforte, in tedesco e in inglese.


Risultano regolarmente organizzati corsi di cimbro a Giazza e nell`altipiano di Asiago, mentre a Luserna il cimbro viene correntemente utilizzato nella locale scuola elementare, sempre che non venga chiusa per carenza di alunni. Da alcuni studiosi tra i principali viene considerato che vi sia un cimbro standard, e che questo sia quello di Asiago, che però poche persone risultano oggi in grado di parlare. Ciò perché questo linguaggio sarebbe quello che mantiene le caratteristiche più arcaiche, essendo questa zona il primo areale di stanziamento dei coloni. Paradossalmente, il cimbro di Luserna, quello che oggi concretamente è il più parlato, sarebbe anche il cimbro meno originale, e più moderno, essendo anche influenzato dal tedesco moderno.


Per quanto riguarda il cimbro di Giazza, detto localmente tauc`, ne viene apprezzato il fatto che la comunità veronese sia stata l`unica mai interessata a spostamenti di popolazione, dovuti alla prima guerra mondiale, e poi alle "opzioni" in epoca nazi-fascista. Nelle zone più marginali dell`areale cimbro, cioè Terragnolo, Vallarsa, e l`alto vicentino confinante con Folgaria, si era nell`Ottocento identificata una parlata che non era più germanica, ma non era ancora veneto-italiana, soprannominata col curioso termine di slambròt, parola germanica che evocava il pane inzuppato e sporco, oggi estinta.


Per maggiori dettagli sulla Civiltà Cimbra, http://www.cimbri.it


Nella foto, la copertina del CD, prodotto dall’Istituto di Cultura Cimbra di Roana, http://www.cimbri7comuni.it dove è registrata la Fiaba Cimbra delle Beate Donnette (De Zèelighen Baiblen) rielaborata, musicata ed interpretata da Pierangelo Tamiozzo.


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