<B>U PUPU CU' L'UOVU</B>

Radici & Civiltà

CONCIALDI RINO CONCIALDI RINO Pubblicato il 06/02/2007
<B>U PUPU CU' L'UOVU</B>

U PUPU CU' L'UOVU




E’ in arrivo la Pasqua, ma nelle case non si respira più l'atmosfera di una volta. Impegni dì lavoro, motivi di salute, disgregazione familiare, ritmo frenetico di ogni giorno, malattie moderne, come stress e depressione, ci fanno dimenticare e trascurare quelle che sono state le nostre tradizioni.

Ed è proprio di un dolce caratteristico, che in questo periodo allietava i bambini di tanti anni fa, che voglio parlarvi: ”u pupu cu’ l’uovu”

Ne esistevano due tipi. Quello dolce il cui impasto era composto di farina, zucchero, latte, uova, vaniglia e buccia di limone grattuggiata e quello preparato con farina, acqua, sugna e cimino, tipo ”panuzzi”

Realizzato l'impasto, lo si spianava, utilizzando gli attrezzi di rito ”sagnaturi e scanaturi” . La maestrìa delle massaie più brave riusciva a creare delle vere opere d'arte. Varie erano le forme date a questo dolce: cestino, asinello, gallina, corona, ecc... Per completare l'opera, su ognuno di essi veniva collocato al centro un uovo, precedentemente bollito per evitare che con il calore del forno; il guscio si frantumasse.

L'uovo poteva restare di colore naturale o colorato artigianalmente con metodi diversi. Dopo tutti questi preparativi, si passava alla fase della cottura. Tirati fuori dal forno, ”i pupi” venivano talvolta guarniti con confetti, ”diavulicchi” e spolverati con zucchero od altro.

I bambini, nel ricevere questo povero, ma tanto gradito dono, restavano stupiti e, con gli occhi pieni di gioa, li mostravano agli amici, esclamando: ”me matri mi fici u pupu cu' l'uovu! “ .

Con l’evolversi dei tempi, con l’arrivo del consumismo e per i motivi presentati in apertura di questo articolo, questo dolce ha dovuto cedere il passo alle uova di cioccolata, alle colombe e agli agnelli pasquali, più calorici, più cari, più dannosi e meno tradizionali, anche se a dire il vero più graditi ai bambini.

Sperando di aver fatto conoscere ai più piccoli questo dolce che si faceva una volta e di avere riportato i più grandi indietro nel tempo, con un grosso e immaginario “pupu cu' l'uovu” , auguro a tutti voi Buona Pasqua..



Rino Concialdi


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