Alia che cambia

Radici & Civiltà

REPORTER REPORTER Pubblicato il 22/07/2010
<b>Alia che cambia</b>
L’eventuale pubblicazione di parziali brani musicali allegati a testi scritti è fatta a titolo di Demo, essendo essa finalizzata a documentare la relativa ricerca della rubrica “Radici & civiltà” non avente scopo di lucro, ma, piuttosto, finalità di libera divulgazione culturale.

Alia che cambia

Da moltissimi anni ne sono lontano ma, di tano in tanto, ad Alia ritorno per “darci un`occhiata” e per incontrare qualche vecchio amico o parente. 


E` l`occasione questa per “tarare” meglio il mio immaginario con la realtà, quell`immaginario che ognuno, andando via, porta con sé e che ama custodire, essendo esso le sue radici.


Quindi, chi come me ritorna, prende le cosiddette “misure” al suo paese, per vedere come esso sia cambiato nel tempo.


Ma non tutti hanno questa fortuna; c`è chi, dopo tanti decenni, non è più ritornato e forse non ritornerà più.
L`età avanzata non gli permette neppure di usufruire direttamente o per interposta persona di parenti conviventi, purtroppo disinteressati al loro antico retaggio, delle nuove tecnologie della comunicazione che hanno molto ridimensionato le categorie del tempo e dello spazio.


Oggi, navigando in internet si possono avere connessioni con tutti i paesi del mondo e con qualsisi persona pur lontanissima.


Da alcuni anni, da quando esiste il portale web It Alia www.assarca.com, del nostro paese si può vedere e sapere molto di più rispetto a prima (più di 5000 foto, notizie di cronaca e frammenti di cultura siciliana), tanto da poter dire che, attraverso questo strumento, si può capire come il nostro ambiente sia cambiato o stia cambiando.


Un altro portale web, Gentes www.retaggiodellegenti.com, cerca di proporre ricerche mirate su Alia di una volta e Alia di oggi, favorendo così il confronto e la lettura del cambiamento.


Naturalmente, esiste anche il portale web ufficiale del Comune di Alia, www.comune.alia.pa.it, dove si possono trovare notizie ed aggiornamenti della vita amministrativa e politica locale.


Scrivo le seguenti note, pensando quasi esclusivamente a questi vecchi emigrati aliesi, che vivono, senza riscontro reale ed aggiornato, il loro immaginario del paese.


Personalmente chiedo scusa agli aliesi residenti per eventuali aspetti riduttivi della lettura “affrettata” di Alia, da me fatta, stante la mia brevissima e fugace, seppur periodica, apparizione.


IL PAESAGGIO: è sempre quello, nella sua struttura generale, ma un po’ampliato nella periferia di villaggio Chianchitelli, con l’insediamento di una zona artigianale, di una nuova chiesa e di strutture sportive (campo di calcio, campo di tennis e piscina). Da lontano, il paesaggio appare più luminoso di prima, a causa della ristrutturazione delle facciate di molti edifici.


LA VIABILITA`: è migliorata molto nonostante la caratteristica struttura del saliscendi e della tortuosità delle vie. Comunque, ora esse sono tutte lastricate o asfaltate. Dove non è stato possibile farlo, ci sono gradini e marciapiedi. Le buche e le pozzanghere di una volta sono un brutto ricordo. Con mezzi motorizzati, si possono percorrere molte strade. Alle numerose auto e moto dei residenti si aggiungono, nel periodo estivo, quelle dei turisti (soprattutto emigrati aliesi), che provocano problemi di transito e di parcheggio. Non mancano i sensi unici. L’illuminazione pubblica delle vie, una volta debole ed essenziale, ora è migliorata. Lungo le vie principali fanno bella mostra di sè artistici lampioni.  


LE CAMPAGNE: in genere, non sembrano curate e animate da contadini e braccianti come una volta; molte sono state perfino abbandonate nell’uso delle coltivazioni estensive del grano e delle fave: lo scarso reddito percepito dai singoli proprietari ha determinato, nel corso di alcuni decenni, il fenomeno migratorio verso il nord Italia, verso qualche paese europeo e oltre Oceano.Il commercio dei prodotti della terra ha subìto una forte flessione, compensandosi in minima misura con lo sviluppo del settore terziario.L’attività agricola che ancora vi si svolge si avvale di moderna meccanizzazione per l’aratura, per la trebbiatura e per il trasporto delle merci. In campagna non si va più con muli ed asini, definitivamente scomparsi, ma con motocarri e camioncini.Le stalle di una volta sono state trasformate in garages. L’ambiente ne avrebbe guadagnato in decoro ecologico, se a prendere il posto del cattivo odore degli escrementi degli animali non ci fosse quello dei gas di scarico delle automobili, camion e motociclette.Un maggior benessere e la timida apertura di nuova mentalità ha contribuito a decentrare nelle campagne vicine al paese nuove costruzioni di prima o di seconda casa. Le politiche provinciali e regionali di penetrazione agraria hanno trasformato i viottoli e le trazzere in strade asfaltate. In campagna è arrivata anche l’energia elettrica e nelle cosiddette “serre” si cominciano a vedere le prime pale eoliche. Con il contributo proveniente da fondi pubblici sia regionali che europei, proprietari di vecchie fattorie e masserie hanno avviato attività imprenditoriali legate al territorio (per es. agriturismi, di cui:  Lago verde, la Mimosa e Villa Dafne), dando impulso al turismo locale.


LA GENTE: nell’aspetto fisico, mantiene i tratti tipici degli aliesi, anche se le mode del vestire sono cambiate. Esse sono quelle che oggi si possono riscontrare ovunque in Italia: i mezzi di comunicazione di massa hanno livellato dappertutto la tendenza consumistica.Nelle donne, il colore nero del vestiario, una volta dominante per ragioni di convenienza e di consuetudine, ora è il colore dell’abbigliamento elegante.Complessivamente, la gente vive con decoro, pur usufruendo diun reddito basso o modesto. Le case sono ben tenute all`esterno e all`interno, dove non manca un moderno arredamento e la funzionalità di elettrodomestici di ogni tipo. Le vecchie cucine a carbone e legna non esistono più. Ora il combustibile usato per le cucine e il riscaldamento è il gas metano distribuito in rete. Le persone anziane vivono, in genere, con la pensione sociale o con le rimesse di parenti tuttora emigrati in Italia o all’Estero.La gioventù, senza reddito proprio da lavoro (per essa, obiettivamente inesistente) grava sui propri parenti (genitori, zii e nonni). Ciò permette ai giovani di mantenersi agli studi, di usufruire anche delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’intrattenimento audio video; del possesso di motocicli, della frequentazione di locali vari (bar, pizzerie e sale gioco).Il fervore religioso di una volta relativo alle rituali funzioni è scemato, nonostante il perdurare dello svolgimento di numerose processioni e celebrazioni. Tra queste ultime, la più partecipata è sempre quella del 2 luglio in onore della Madonna delle Grazie. La partecipazione alla politica locale è più consapevole di prima, vista la maggior preparazione culturale degli eletti. 


IL TEMPO LIBERO E IL LAVORO: si potrebbe dire che di tempo libero ce ne sia tanto, ma forse è una esagerazione! Lavorano le maestranze legate all’edilizia, alla meccanica, all’agricoltura, alla produzione dei formaggi, alla panificazione, alla vendita al minuto di prodotti vari. Lavorano alcune figure addette ai servizi, indispensabili ad una piccola comunità di 4.184 abitanti. Giovani adulti ed anziani trovano luoghi ed opportunità per svolgere attività di vario tipo secondo la loro età: i giovani prediligono lo sport che esercitano in campi di calcio, di tennis e nella piscina comunale; nel gioco delle carte, presso bar e vecchie associazioni di mutuo soccorso. Gli anziani si ritrovano presso il loro centro diurno, in zona Bordone, dove organizzano eventi vari ed intrattenimenti di musica e ballo, in occasione delle principali ricorrenze civili e religiose. I giovani, per lo più forniti di moto, scorazzano per le vie del paese e partecipano a raduni.Le festività religiose con appendice di intrattenimento folckloristico accomunano nello svago un po’ tutta la popolazione. Ora, rispetto a prima, c’è più musica e più spettacolo. L`ISTRUZIONE E LA CULTURA: il livello culturale è molto più elevato di prima, grazie alla frequenza in paese di scuole elementari, medie e superiori (Istituto tecnico commerciale ed Istituto alberghiero) e alla prosecuzione degli studi universitari a Palermo. Esiste una biblioteca ben organizzata; ci sono musei legati all`antica storia del territorio. C`è stata una grande rivalutazione della importanza del sito archeologico delle Gratte della Gurfa, con conseguente sviluppo culturale-turistico. E` stata rifatta la pavimentazione di molte strade principali e di piazze. E` stato ricavato un Belvedere in zona Centimoli che vede dirimpettai dei pannelli artistici,  dedicati alla descrizione figurativa delle Grotte della Gurfa. Si cominciano a promuovere eventi artistici inerenti alla tradizione religiosa e al folklore che coinvolgono la gente del luogo. C`è anche un Palazzo Congressi nella parte alta del paese.  Nonostante ciò, le professionalità presenti sono sotto occupate o addirittura disoccupate così come le altre forze di lavoro. Questa è la nota dolente che accomuna un pò tutti, ma soprattutto i giovani. Per qualcuno di essi, tra i più coraggiosi ed avveduti, l’opzione dell’emigrazione più o meno lontana appare  indispensabile per impostare il proprio futuro.


INDIMENTICATE E RITROVATE SENSAZIONI: sono esse quelle degli odori, dei suoni e delle voci. Secondo le stagioni, si sente ancora, nel centro abitato, il buon odore del sugo di pomodoro, delle verdure tipiche, spesso cresciute spontanee, della carne di castrato arrostita, della salsiccia, del mosto, delle olive spremute nel frantoio, dei dolci tipici, che ancora si fanno in casa, del pane appena sfornato ecc.. C`è ancora il gusto del mangiare paesano, con tutte le antiche ricette.- tra i vecchi rumori /suoni, non ci sono più quelli degli animali domestici o da soma (le galline, i maiali, le capre, i muli, gli asini); è rimasto però quello delle campane delle chiese e dell’orologio della Matrice. Per ogni aliese, i loro rintocchi costituiscono un vero e proprio linguaggio che esiste da lunghissimo tempo. In determinate occasioni celebrative, riappare il vecchio suono del tamburo, che è stato perfino rivalutato dalle nuove generazioni. Il suono delle voci e quello della parlata della gente infondono il piacere di sentirsi finalmente a casa propria. L’identificazione dell’appartenenza espressiva alla parlata è costituita sicuramente dall’intonazione e dall’uso del lessico, anche se, nel tempo, il dialetto ha perso alcune caratteristiche cosiddette “arcaiche” della versione popolare, propria del mondo agro-pastorale. Il maggior livello culturale acquisito e la massificazione televisiva hanno contribuito ad ingentilire le espressioni ed a veicolare l’uso di un dialetto spesso italianizzato. Parlare alla vecchia maniera non è più di moda. 


LE ATTIVITA` COMMERCIALI: nei vari settori, produttivo e di distribuzione/vendita appaiono a livello medio-basso, in conformità alla domanda di mercato. Sono cambiate le tecniche del lavoro agricolo, molto regredito rispetto a prima, così pure sono cambiate quelle del lavoro pastorale, sebbene il prodotto sia sempre di buona qualità. Sono frequenti le iniziative di consorzi comunali per incentivare il commercio di vendita diretta dal produttore al consumatore di prodotti tipici locali: non si vedono più bancarelle allestite alla men peggio, ma piccoli stands con gazebo, disseminati lungo le piazze e le vie principali del paese. Non mancano i periodici mercatini settimanali in cui, durante tutto l’anno, si vendono vari prodotti. Ci sono anche i supermercati.Per le vie carrozzabili, circolano motocarrozzette con le quali gli ambulanti vendono soprattutto pesce ed ortaggi, decantandone la qualità e la convenienza di prezzo. L’era tecnologica ha livellato anche qui, al pari di qualsiasi altro centro cittadino, le tendenze consumistiche dei telefonini cellulari; è tutta una rete di connessioni senza limite di esborso per le relative ricariche, soprattutto per il settore giovanile. A sopportarne il peso è il magro bilancio familiare. L’abbigliamento dei giovani è abbastanza decoroso e perfino alla moda.Nonostante il loro apparente disimpegno e relativo godimento materiale, bisognerebbe dare fiducia a questi giovani, perché rappresentano la speranza e la forza viva del paese, la cui popolazione è ormai costituita da persone anziane, dedite più al ricordo del passato che alla progettazione del futuro. Dalle nuove leve ci si aspetterebbe un grande salto di qualità dello sviluppo economico del loro territorio, che passa per una ristrutturazione intercomunale della viabilità, consona ad un progetto di scambi commerciali veloci dei prodotti locali da “reinventare” e da destinare a mercati inesplorati su lunga distanza. Da parte degli adulti, che hanno in mano le sorti socio-politiche locali, varrebbe la pena di puntare sul loro ”protagonismo”, affinchè si svegliassero dal torpore in cui si trovano e avessero più fiducia nella loro intelligenza e nel loro spirito di affermazione che mai sono mancati agli aliesi, cosi come testimoniano coloro che da Alia sono emigrati per le vie del mondo, costruendo con onore e prestigio il proprio futuro, orgogliosi delle proprie radici.


 


 


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