Alia, il mio paese

Radici & Civiltà

REPORTER REPORTER Pubblicato il 26/10/2005
<b>Alia, il mio paese</b>

Alia, il mio paese




    Finché si va e viene dal paese,
    immaginiamo tutto indifferente:
    quelle strade, quelle porte, quelle case,
    quei tetti e le finestre, sono niente..

    Gli alberi, sono alberi qualsiasi,
    ma, quando si è lontani dal paese,
    ti accorgi che ti son tanto cari
    i cortili e le vie più scoscese.

    Quei muri ti sono necessari,
    quegli alberi ti sono prediletti,
    abbiamo lasciato i cuori in quei selciati,
    tutti quei luoghi li tieni stretti, stretti.

    E’ dolce il ricordo. ..mi rincuora!
    Le campane che suonano a distesa.
    L'orologio che scandisce il quarto e l'ora,
    la gente ti vuole bene senza pretesa.

    Mi ostino a non cambiare nulla:
    il silenzio, la pace, il paradiso,
    quel paese che è stato la mia culla,
    il viso di mia madre. .. il suo sorriso..

    di Margherita Catalano
    pubblicato in " La VOCE della Mamma " di Alia, nr.1/04, pag.15





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