Provo sempre un certo dispiacere nel leggere della poca cura riservata
Provo sempre un certo dispiacere nel leggere della poca cura riservata ai siti archeologici. Capisco che non è facile per le amministrazioni comunali gestire i propri beni quando mancano i fondi, ad ogni modo, credo che la proposta del sig. Dispenza debba essere presa in seria considerazione, anche perché è ormai assodato che le Associazioni sono la “longa manus” delle amministrazioni e che riescono là dove spesso la politica non può perché imbrigliata dalla burocrazia. Sarebbe davvero un gran peccato perdere l’occasione di fare diventare le Grotte della Gurfa un centro d’attrazione turistico-culturale. In realtà lo sono da tempo, forse pochi se ne sono accorti e nessuno invece ha mai pensato di “sfruttare” la cosa. Nel senso che attorno alle Grotte potrebbero sorgere tante iniziative ed attività, durante tutto l’arco dell’anno, consentendo anche a qualche giovane di non andare via. Forse a volte bisognerebbe mettere in campo un po’ di “estro”, investendo proprio sul territorio. E questo vale sia per le amministrazioni che per i cittadini. A tal proposito, proprio in questi giorni (quando si dice il caso!) ho letto su un mensile d’informazione universitaria (UniversitInforma) che l’Ersu (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) di Catania ha organizzato per mercoledì 25 Giugno una visita guidata ad Alia alla scoperta del complesso rupestre denominato Grotte della Gulfa per gli studenti iscritti per l’a.a. 2007/2008 all’Università degli Studi di Catania, all’Accademia di Belle Arti di Catania e agli studenti degli Istituti musicali Bellini di Catania e Caltanissetta. (Se andate sul sito www.ersu.unict.it troverete l’avviso in evidenza). A questo punto possiamo immaginare i loro commenti quando saranno sul posto! “L’entroterra siciliano è povero di risorse” ce lo siamo sentiti ripetere così tante volte che forse alla fine ci siamo lasciati convincere. Io credo che le risorse ci siano, bisogna creare le occasioni per metterle in mostra e non dimentichiamo che, nel caso delle Grotte della Gurfa, anche il cinema è dalla nostra parte