Voci Siciliane

TICLI ENRICO TICLI ENRICO Pubblicato il 09/10/2012
Dopo circa 3 anni di incontri rimandati, di illusioni, di delusioni e

Dopo circa 3 anni di incontri rimandati, di illusioni, di delusioni e

Dopo circa 3 anni di incontri rimandati, di illusioni, di delusioni e poi nuovamente illusioni eccoci arrivati a quello che sembrerebbe essere il capolinea di una questione le cui gravità consequenziali, con ogni probabilità, non sono ancora lucide nella pubblica consapevolezza, parlo della chiusura dello stabilimento Fiat di  Termini Imerese avvenuto oltre 10 mesi fa. Parliamo di impianti costati svariate centinaia di milioni di euro destinati ad essere deteriorati dalla ruggine e dall’immobilità a cui sono sottoposti a causa dello stop imposto dai vertici della casa automobilistica torinese. Come era logico pensare, un eventuale possibile insediamento di un’ altra casa automobilistica doveva avvenire contemporaneamente con l’abbandono da parte di Fiat e non ritrovarsi dopo un fermo così lungo ancora ad attendere qualche “Santo” a cui “regalare” uno stabilimento perfettamente funzionante! E’ strano, proprio strano, che nessuno ad oggi si sia fatto avanti! O quantomeno che questo sia avvenuto, ma senza quasi realmente averne le intenzioni…quasi a voler prender tempo! Contemporaneamente il tempo sta facendo la sua brava strada…dando il colpo di grazia agli impianti sino a renderli completamente inutilizzabili. In seguito si discuterà della non convenienza ad investire in quello stabilimento “Gli Impianti sono completamente andati!!”, così avremo un`altra “cattedrale nel deserto” nell’area industriale di  Termini Imerese, una cattedrale di tutto rispetto, non un piccolo capannone abbandonato, ma chilometri quadrati di impianti! Molte aziende, strozzate da un peso fiscale sempre più pesante, chiudono, altre, che ne hanno la possibilità economica, abbandonano la nostra Sicilia e la nostra Italia indirizzandosi verso nazioni dove il peso fiscale ed il costo della manodopera è nettamente inferiore al nostro. Ed allora tasse su tasse, precarietà, disoccupazione, famiglie in mezzo ad una strada enormi sacrifici da parte di un popolo che per tanti, troppi anni, ha mantenuto un’orda di voraci locuste incravattate che, non curanti di un popolo che sta morendo di stenti, privato, talune volte, anche dell’essenziale, si sfogano mangiando ostriche e bevendo champagne, alla faccia nostra, utilizzando pubblico denaro. Nel periodo elettorale, però, le loro facce tornano pulite. Li vedi nei manifesti elettorali con l’espressione convincente, con la voglia di fare, con quel sorriso intelligente, con quel bel motto scritto in grassetto a fianco alla foto, insomma tutti gli elementi che la gente cerca per potere riporre fiducia in un candidato anziché un altro! Le parole d’ordine sono ONESTA’, LA POLITICA DEL FARE e chi più ne ha più ne metta. Personalmente ritengo che non basterebbero 30 anni alla politica per recuperare un minimo di credibilità, e di questo provo dispiacere per quanti (i pochi ma vi sono anche quelli) fanno politica con vera onestà e spirito di servizio, così come mi auguro che il popolo siciliano non dimentichi le umiliazioni subite da questi “signori” in special modo quando il loro cattivo operato e tornacontismo è ben noto a tutti.

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