Voci Siciliane

INGUAGGIATO MAURIZIO INGUAGGIATO MAURIZIO Pubblicato il 28/03/2015
GRAZIE A TUTTI

GRAZIE A TUTTI

Con queste righe, a nome mio e della mia famiglia voglio ringraziare tutti coloro che in questi giorni ci hanno dimostrato il loro cordoglio e affetto per la scomparsa del nostro caro Vincenzo Dispenza. Una persona davvero speciale, come si può facilmente apprendere dai tanti commenti che ci sono giunti di persona, telefonicamente e anche attraverso il portale di Assarca, da parte di chi lo ha conosciuto. Per me era semplicemente zio Vincent, una figura sempre presente e attenta alle esigenze della nostra famiglia, seppur a migliaia di chilometri di distanza. L’estate scorsa mi sarebbe tanto piaciuto andare a trovarlo in Louisiana per trascorrere ancora qualche momento con lui, ma la sua situazione di salute - che è poi precipitata negli ultimi mesi - era già complicata, e allora preferii non disturbare e cambiare destinazione. Ho scelto però di fare un giro in Sicilia, a ritrovare le origini di famiglia e lì, in ogni luogo, ho ritrovato zio Vincent, con un pezzo del suo vissuto. Dal Santuario della Madonna Nera di Tindari, dove in gioventù portava in pellegrinaggio anche mia mamma, a Cefalù, località dove ha svolto gli studi in seminario (il caso ha voluto che fossi proprio lì il giorno della processione di San Salvatore, patrono della città), per arrivare alla sua amata Alia. Nel breve tour per il paese ho scattato parecchie foto da inviare a zio Vincent, sicuro di fargli piacere. Dalla casa di famiglia in via Mazzini alla vicina via Gelso, luogo dove giocava da bambino e su cui qualche anno fa aveva appassionatamente polemizzato dopo che gli scaloni avevano fatto spazio a una gettata di cemento... E ancora la chiesa della Matrice o le Grotte della Gurfa, altri luoghi a lui molto cari. Non poteva poi mancare un salto al cimitero, a trovare mio nonno e alla chiesa delle Chianchitelle per cui si era tanto speso, confermandosi più aliese di quanti invece avevano storto il naso per quella nuova costruzione, senza forse capire che per lui era un modo per essere ancora più vicino alla sua terra, da cui si era allontanato solo fisicamente, ma mai con il pensiero e soprattutto con il cuore. Proprio qui incontrai padre Antonino Disclafani: mi è bastato dire che ero il nipote di Vincenzo per strappargli un caloroso abbraccio. La stessa cosa è avvenuta con altre persone che ho incontrato durante il mio soggiorno ad Alia, da tutti ho avuto solo ricordi piacevoli di mio zio, aneddoti anche simpatici, del resto l’ironia, oltre alla bontà d’animo, era un’altra sua qualità, la stessa di cui sono dotate le persone intelligenti. Grazie per l’ospitalità. Cordiali saluti. Maurizio Inguaggiato

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