Voci Siciliane

ERIKA COSENTINO ERIKA COSENTINO Pubblicato il 09/12/2015
A chiazza i mottu

A chiazza i mottu

Un tempo a Catania non c’era bisogno di prendere la macchina per andare in centro. A piedi o in carrozza, prima che col filobus, ci si arrivava lo stesso con comodità. La piazza del centro piu` rinomata era Piazza Mazzini: la famosa “Chiazza ‘i mottu”. Chiamata cosi’ perche’ era il cuore pulsante della tradizione fieristica legata ai defunti. Questa piazza ricca di storia, antico salotto catanese dalla suggestiva quinta scenografica, fino ai primi anni ‘60 dello scorso secolo ospitò la grande fiera di giocattoli destinata a fare felici i bambini. Una piccola città dei balocchi, posta all’interno di una città che aspirava a diventare Metropoli. Bambole di pezza, carrettini di legno, palle di stoffa, cavalli a dondolo, strumenti musicali in plastica e le “moderne” macchinette da corsa in acciaio, facevano bella mostra di sé. Senza contare i frutti di stagione esposti nelle botteghe de “Cosa ruciàra”: Dalle castagne caliate a quelle(durissime) napoletane; fino alle gustosissime “‘nzudde”(dal nome delle suore vincenziane che per primi li realizzarono). Non potevano mancare l’ ossa i’ mottu, la frutta martorana e ‘i “Ram’i’ napuli. “CCu tutti sti cosi esposti, ci vulissi ‘u pottafogghiu a mantici” sentenziavano i visitatori.

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