Voci Siciliane

CANNICI GIACOMO CANNICI GIACOMO Pubblicato il 17/03/2022
NOI LA MULA  E  L’ ACQUA LODDA

NOI LA MULA E L’ ACQUA LODDA

Era Luglio del 1964, un caro ricordo riaffiora nei mie pensieri.
Sono quegli attimi di vita vissuta che rimangono impressi nella mente e che ti riportano indietro... proprio li...dove ha inizio il film dell’adolescenza della tua vita, dove non saprai mai il destino del tuo futuro, ma con la certezza che, nel momento del racconto dei giorni passati, con gli occhi avvolti da emozione tangibile, potrai veramente esclamare…
Grazie Dio per quanto mi hai donato!
I soliti amici e compagni di gioco, si... eravamo li, in via B.Civiletti dove abitava lo “Zio Peppe Fatta” papà di Mario, Rosario, Rosalia, Francesca.
Tutti loro, in mia compagnia e quella di Nino Concialdi, formammo un sestetto quasi perfetto…
Mario esclamò: “Oggi è na bedda iurnata di suli, chi faciemu, chiffà...iamu ncampagna cu la mula di me pà…”
Mario, si recò al ricovero (la stalla) della mula, poco distante da noi, “ a lu Cunnuttu”, sellò la bestiola e ci raggiunse con il suo sguardo sempre sorridente.
Vi piace sta bella cumpagnia, accarezzando la mula... amuninni perora all’apperi… poi a li primi puntiddi a li Santuzzi ni mittiemu ncapu…
C’eravamo provvisti con colazione a sacco, al contrario delle precedute avventure,i genitori erano a conoscenza di quanto piacevole era per noi quella gita in campagna e così non esitarono a condividere la nostra gioia.
Iniziò, sempre con gioioso entusiasmo, il nostro cammino verso la campagna dello “Zio Peppe”, destinazione della nostra gita.
In cinque avanti, così, come impose Mario che ci seguiva, tenendo fra le mani, le redini della mula.
Ma tanto, era il desiderio di montare in groppa...
Erano momenti di immensa spensieratezza, attimi di vita mai dimenticati, bellissimi, camminavamo e ci tenevamo mano nella mano con quella voglia di non far passare mai quelle ore a nostra disposizione per rimanere insieme.
Cantavamo le canzoncine di allora, camminavamo lungo quel sentiero di un tempo, che ci portava all’incrocio della “strada dei fiori”;
Arrivammo a “Li Puntiddi...”
Che bello ! Esclamai, adesso si va...si va a cavallo.
Ad uno a uno andammo in groppa alla mula, eravamo in sei, povera bestiola , che fastidio le abbiamo recato, ma non ci curammo...che incoscienza totale.
Con fatica,la mula, s’incamminò in quella trazzera un po troppo sconnessa e così dopo circa cinquanta metri di percorso, per evitare un fosso pieno d’acqua, fece un salto ma sfortunatamente inciampò e cadde sulla sinistra della trazzera, anche noi, ovviamente giù a terra.
Alcuni giorni prima, c’era stato un temporale , quello prettamente estivo, sul ciglio della trazzera si formarono dei lunghi solchi, colmi di acqua piovana.
E li, tutti giù per terra, con la colazione a sacco che conteneva anche quei cioccolatini a forma triangolare, tutti mal ridotti e inzuppati d’acqua.
Con qualche piccolo acciacco, un po terrorizzati , un po sorridenti dell’accaduto, ci alzammo, ma chi non si muoveva era Rosalia, finita al centro della pozzanghera…
Rosalia piangeva, non si muoveva, aveva qualche escoriazione al viso e alle gambe ed osservava il suo vestitino sporco…
Mario, fratello maggiore, le si avvicino e le disse con tenerezza :
“Chi successi Rosalia, chi c’è”, (mentre lei continuava a piangere) e Rosalia, ”un lu vidi cuomu è la giacchetta...tutta sporca.”
Mario con la sua solita simpaticissima ironia,accarezzandola, le disse:
“Un ti preoccupari ora ci penso io” ; con un fazzolettino imbevuto di quell’acqua piovana iniziò a curare le ferite di Rosalia pulendole anche il viso. Rosalia si accorse quanto Mario stesse facendo e continuò a piangere perché l’acqua che Mario stava usando era sporca.
Ed allora Mario :
“Rosalia, un ti preoccupari picchì l’acqua è LODDA...LODDA è ! “
Arrivati in campagna trascorremmo una giornata piacevole, raccogliendo tanta frutta, a raccontarci, ad accarezzare quei piccoli cagnolini sparsi nella zona.
Al ritorno, ci fermammo a “Li Santuzzi” per pregare L’ Angelo, dipinto all’interno della piccola grotta, che ci aveva protetti.
A Mario, Rosalia, Nino, siete sempre nei miei cari ricordi.
A Voi cari Rosario e Francesca il mio grande abbraccio di sempre.
Giacomo
Alia 17/03/2022
“Non celare mai ciò che ami ! Non nasconderti mai !

Dipinto di Dima Dmitriev

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