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IT ALIA REDAZIONE IT ALIA REDAZIONE Pubblicato il 23/06/2025
Mauro Di Ruvo su Fabrizio Corona: “Si rischia un senso eversivo della giustizia”

Mauro Di Ruvo su Fabrizio Corona: “Si rischia un senso eversivo della giustizia”

Luogo: Roma, Lanterna Web
Data: 20/06/2025

Un’altra volta la voce del critico d’arte Mauro Di Ruvo si è fatta sentire. E stavolta nel mirino del critico compare proprio Fabrizio Corona, la cui figura ha sollevato un polverone per una delle tracce di italiano di questa maturità 2025.
Il famoso paparazzo sarebbe stato scelto da uno studente come eroico contraltare di Paolo Borsellino, il magistrato che si sacrificò insieme a Giovanni Falcone alla lotta alla mafia e ucciso nella strage di Via D’Amelio nel luglio del 1992.
Se la reazione del famoso vip è stata quella di essere lusingato da questa scelta dello studente, diversa è stata la feroce reazione del rinomato critico d’arte, che ha parlato di una “palinodia della giustizia”. Di Ruvo ha parlato della necessità di restaurare la facciata del nostro senso di giustizia,
ma per farlo, dice, non solo serve “coraggio morale”, ma serve anche “coscienza intellettuale” della nostra democrazia.
Così scrive infatti Di Ruvo per Lanterna:
“Durante uno degli esami sostenuti per la prova di italiano, un maturando scegliendo la traccia C1 sull’attualità che vedeva un brano estratto da “I giovani, la mia speranza” pubblicato postumo di Paolo Borsellino, ha esposto l’analogia tra il martire magistrato e il paparazzo vip Fabrizio Corona.
Una scelta che mostrerebbe tanta analogia quanta opportunità di ritrarre a noi la distorsione culturale a cui la presente generazione giovanile, quella che dovrebbe maturare al suo ultimo anno del ciclo scolastico, va incontro sempre più succube della prevaricazione dell’icona modale sulla
parola morale.”
E aggiunge ancora, a proposito della azzardata similitudine tra il magistrato, definito da Di Ruvo nella veste di “homo sacer”, e il famoso paparazzo:
“Associare in termini analogici per similitudine l’opera di Paolo Borsellino alla figura di Fabrizio Corona, non è in sé errato, ma sospetto della direzione che la nostra politica sta prendendo a seguito della decadenza culturale che stiamo passivamente ricevendo senza spazio di respiro intellettuale.
Infine, concludendo il suo attacco rivolto alle istituzioni scolastiche, “La riduzione della smisurata educazione valoriale del magistrato che sperava di lasciare un seme che avrebbe germogliato più racemi di una coscienza giusta nel terreno dei posteri, non rende che demerito non a Fabrizio
Corona invocato ad attuale paladino della giustizia – afferma il critico – ma al sacrificio di un uomo che è stato tagliato, con oggi, due volte dal suo stesso tempo. Il demerito della nostra democrazia è il merito della nostra ingiustizia.”
Mauro Di Ruvo

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