
Il Commissario dello Stato boccia la legge sugli Ato
Si tratta, in particolare, del disegno di legge 900 stralcio Norme di modifica alla gestione integrata dei rifiuti che introdurrebbe discipline tra loro incompatibili, violando gli articoli 3 e 97 della Costituzione
l commissario dello Stato per la Regione siciliana, prefetto Carmelo Aronica, ha impugnato davanti alla Corte costituzionale quattro degli otto disegni di legge approvati dall’Assemblea regionale siciliana nella seduta del 30 luglio scorso.
Si tratta, in particolare, del ddl 900 stralcio, dal titolo “Norme di modifica alla gestione integrata dei rifiuti”, del quale sono stati impugnati l’articolo 1, comma 6 lettera b) punti 2 e 3, lettera d) e lettera e) e gli articoli 3 e 4, per violazione della Costituzione; del ddl 608 “Norme per l’introduzione del quoziente familiare in Sicilia”, di cui è stato censurato l’articolo 2, comma 4, per violazione dello Statuto speciale; del ddl 483 “Promozione della ricerca sanitaria”, che è stato integralmente impugnato per violazione dell’articolo 81 della Costituzione; del ddl 184-354 “Istituzione della Commissione regionale per la promozione di condizioni di pari opportunità tra uomo e donna nella Regione”, limitatamente all’articolo 3, comma 5, per violazione degli articoli 3 e 97 della Costituzione.
Le disposizioni del ddl in materia di rifiuti sono stati impugnate “in quanto introducono discipline tra loro incompatibili” e violano pertanto gli articoli 3 e 97 della Costituzione. Il commissario ha rilevato che una norma prevede che gli attuali consorzi e società d’ambito continuino ad esercitare il servizio fino al momento della trasmissione del piano d’ambito dalle istituende società consortili all’assessorato regionale all’Energia e comunque fino al 31 dicembre 2012, data in cui si estinguono.
Un’altra norma invece dispone che, una volta costituite le società consortili e fino a quando non verrà aggiudicato il servizio al gestore unico ai sensi della legge regionale 9/2010, gli stessi consorzi e società d’ambito, in qualità di “soggetti già deputati, a qualunque titolo, alla gestione integrata del ciclo dei rifiuti o comunque nella stessa coinvolti, debbano continuare ad assicurare alle medesime condizioni l’integrale e regolare prosecuzione delle attività”.
Nello stesso ddl, inoltre, secondo il commissario il legislatore regionale “non ha provveduto, prima di disporre la nuova spesa, ad accertare l’eventuale esistenza di risorse disponibili nelle dotazioni dei capitoli in questione, già destinati ad interventi disposti da precedenti norme e, conseguentemente, a stornare i fondi non impegnati per la nuova finalità”.
“L’iter amministrativo relativo alla costituzione delle Srr non si ferma, ma continua a procedere secondo il percorso già avviato” - ha commentato l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Claudio Torrisi - Per quanto concerne gli aspetti finanziari delle vecchie società d’ambito, oggetto dell’impugnativa del Commissario dello Stato, si valuteranno eventuali correttivi da adottare”.
Essendo il servizio, almeno fino a oggi, di esclusiva competenza delle società d`ambito - ha scritto il
presidente dell`AnciSicilia, Giacomo Scala, in una lettera inviata nei giorni scorsi proprio al Commissario dello Stato - la nuova legge avrebbe previsto da un lato la cessazione del servizio da parte degli Ato e la loro conseguente estinzione entro il 31 dicembre dell`anno in corso, dall`altro il mantenimento della gestione sul servizio (specie se in house) fino all`aggiudicazione del servizio da parte delle Srr. Ma mi chiedo, come può un soggetto giuridicamente estinto il 31.12.2012, continuare a stipulare contratti e fatturare servizi?


