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Cenni storici su ALIA


LA STORIA
Alia è un comune italiano di 3.915 abitanti della provincia di Palermo in Sicilia. Sorge sul versante sud-occidentale delle Madonie ed è conosciuto con l`appellativo di "Città Giardino".
Sorge sul versante sud-occidentale delle Madonie. Fa parte della Diocesi di Cefalù e dell`unione Valle del Torto e dei Feudi.
Il primo insediamento nel luogo dove nascerà Alia si ha durante la dominazione araba. In quello che è il feudo di Lalia, nascono i casali di Yhale`, Gurfa, Ottumarrano e Kharse. Nel 1296 viene annotato il casale di Yhale` nel censo dei feudatari. Nel 1366 Rainaldo Crispo da Messina acquisisce il casale, l`abitato si svuota e rimane solo il feudo. Nel 1408 il feudo di Lalia ricomincia ad essere abitato. Nel 1537 Vincenzo Imbarbara s`investe del feudo di Lalia. Nel 1568 Giovanni Crispo e Villarant, barone di Prizzi, s`investe del feudo di Lalia. Nel 1600 Pietro Celestri, marchese di Santa Croce, s`investe del feudo di Lalia. Nel 1617 Donna Francesca Cifuentes, ormai vedova del Celestri, diventa baronessa di Lalia, ottenendo dal re spagnolo Filippo III la concessione di colonizzare il feudo, edificare case, carceri, chiese, nominare il castellano, il capitano, il giudice e altri ufficiali. Nasce il comune di Alia. Nel 1820 scoppia un`insurrezione carbonara contro i borboni con assalto alla casa del giudice distrettuale e rogo dei documenti notarili. Nel 1848 scoppia un`altra insurrezione popolare contro i borbonici. Vengono bruciati i documenti di legge. Nel 1857 ai Celestri succede il principe di Sant`Elia. Nel 1860 prendendo parte ai moti per la riunificazione dell`Italia, anche ad Alia sventola il tricolore italiano. Nella cappella di Santa Rosalia (detta "la nica") viene rappresentata la santa con in mano una bandiera tricolore. Nel 1862, esattamente il 6 agosto, giungeva ad Alia, e vi pernottava, Giuseppe Garibaldi. Nel 1901 l`avvocato Matteo Teresi denuncia i tristi avvenimenti che coinvolgono alcuni preti e donne aliesi. Da questi fatti Andrea Camilleri ha tratto il suo romanzo La setta degli angeli. Nel 1946, esattamente il 22 settembre, mentre era in corso una riunione di contadini, nella casa del segretario della Camera del Lavoro, per discutere delle possibilità di assegnare i feudi "Raciura" e "Vacco" alle cooperative di contadini, in seguito ai decreti Gullo, ignoti lanciarono bombe a mano all`interno della casa e poi spararono colpi di lupara. I contadini Girolamo Scaccia e Giovanni Castiglione morirono sul colpo, mentre altri 13 rimasero feriti.

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