Voci Siciliane

IT ALIA REDAZIONE IT ALIA REDAZIONE Pubblicato il 26/07/2025
La Sicilia e il mistero del sale sepolto: qual è il segreto delle montagne sotto il Mediterraneo?

La Sicilia e il mistero del sale sepolto: qual è il segreto delle montagne sotto il Mediterraneo?

Un viaggio nel tempo geologico che parte dal Mar Morto e arriva in Sicilia.
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di Giulia Costa
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Passeggiando lungo le coste della Sicilia, è facile imbattersi in affioramenti rocciosi bianchi e scintillanti: sono spessi strati di sale e gesso, testimonianza visibile di un passato geologico estremo. Ma quello che si vede in superficie è solo la punta dell’iceberg. Un nuovo studio di cui si legge su Forbes ci porta a scoprire un mondo sommerso fatto di enormi depositi salini che si estendono sotto tutto il Mar Mediterraneo, raggiungendo in alcune aree spessori di 2,5 chilometri.

Le radici geologiche del Mediterraneo salato
Grazie a indagini geofisiche e alle perforazioni della storica spedizione Glomar Challenger, è emersa una realtà affascinante: immensi strati di sale si sono formati per evaporazione di masse d’acqua marina. La domanda che ha intrigato gli scienziati per due secoli è: come si sono potute generare simili quantità di sale in un bacino così grande?
La risposta potrebbe arrivare da un luogo lontano ma geologicamente simile: il Mar Morto. Qui, in Israele, si trova l’unico bacino salato contemporaneo dove è possibile osservare questi processi in atto.
Mar Morto come laboratorio naturale
“Questi grandi depositi nella crosta terrestre possono raggiungere moltissimi chilometri in orizzontale e uno spessore di oltre un chilometro in verticale”, afferma Eckart Meiburg, professore all’Università della California a Santa Barbara e primo autore del nuovo studio. “Il Mar Morto è davvero l’unico posto al mondo in cui oggi possiamo studiarne il meccanismo”.

In questo lago estremo, la salinità raggiunge livelli così alti da rendere quasi impossibile la vita. Tuttavia, è proprio qui che gli scienziati hanno osservato un fenomeno unico: la cosiddetta “neve di sale”. In estate, l’evaporazione fa aumentare la salinità della superficie, ma la temperatura impedisce la precipitazione immediata del sale. Il liquido ricco di minerali affonda verso il fondo, dove incontra strati più freddi. È in questa zona di confine che i cristalli di salgemma iniziano a formarsi e cadere come neve, stratificandosi nel tempo.

Un processo continuo e invisibile
A differenza di altri ambienti salini dove i depositi si formano solo nella stagione secca, nel Mar Morto questo processo avviene tutto l’anno. Secondo i ricercatori, l’interazione tra correnti interne, onde superficiali e dinamica dei fluidi rende estremamente efficace la creazione di depositi salini variegati.

Tutti questi meccanismi sono descritti in dettaglio nello studio “Fluid Mechanics of the Dead Sea”, pubblicato su Annual Review of Fluid Mechanics, mentre ulteriori approfondimenti e interviste sono disponibili attraverso il sito dell’Università della California – Santa Barbara.

Un passato che riguarda anche la Sicilia
Ma cosa c’entra tutto questo con la nostra isola? Circa 5,96 milioni di anni fa, le forze tettoniche chiusero lo Stretto di Gibilterra, interrompendo l’ingresso dell’Atlantico nel Mediterraneo. Il bacino divenne simile al Mar Morto, ma su scala molto più vasta. L’evaporazione intensa abbassò il livello del mare di ben 3-5 chilometri, lasciando una gigantesca crosta salina, parte della quale è ancora oggi sepolta sotto le profondità marine, anche vicino alle coste siciliane.

“Quando lo Stretto si riaprì, milioni di anni dopo, l’oceano Atlantico tornò a riversarsi nel Mediterraneo, ma i depositi rimasero”, spiega Meiburg.
Sicilia, testimone silenziosa di una storia antica
La Sicilia non è solo una terra di arte, vulcani e cultura millenaria. È anche uno dei punti chiave per comprendere l’evoluzione geologica del Mediterraneo. Le formazioni saline che affiorano nei suoi paesaggi più aridi sono la prova tangibile di un’epoca in cui il mare si ritirò lasciando dietro di sé una distesa bianca, immobile e profonda.

Con ogni cristallo di sale che affiora dalle sue rocce, la Sicilia racconta una storia che ha origine in un lontano passato geologico, ma che oggi torna ad affascinare grazie alla scienza. In foto: il Mar Morto Depositphotos.com.
Giulia Costa - Siciliafan.it

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