Ombrazio

Riecco l`ombra muta
della creatura deforme.
Risale i muri ed i tigli
striscia tra i gigli
e tutto echeggia di vento libidinoso.

Viene, mi assale, mi turba
come vorticoso vento mi abbatte.
Rialzandomi vedo due buchi
di ghiaccio e fuoco
che ammantano il mio volto
come lava incandescente.

E` caldo, è freddo
ma mi piaceeeee.
E` spaventosa, sinuosa e fremente,
viscida e vellutata
...ma è lama tagliente.

Rotola possente
salta, rimbalza fugge via.
L`afferro
mi attanaglia
la mollo
mi scompiglia
mi intrappola fra le sue ciglia.

Lunga è la palliata
dolce è il principio
arsenico mieloso è tramontante artefizio.

Ora che rimango in questo ospizio
come Elena
attendo il malefizio
ritorni e mi scompigli
sprigionandomi da logorante ozio.

Riinizio.