Oltre la met? dei giovani vorrebbe andar via. Al Sud la maggioranza non espatrierebbe
ROMA - Una volta era il Belpaese. Ma adesso le cose sono un po` cambiate, soprattutto per i giovani, e infatti il 50,9% tra i 25 e i 34 anni si trasferirebbe volentieri all`estero, secondo il Rapporto Eurispes 2011. Oltre il 60% degli italiani ritiene che vivere in Italia sia una fortuna, ma questa percentuale si riduce gradualmente man mano che dalle fasce di et? pi? anziane si arriva ai giovani: quasi il 40% dei 25-34enni ritiene che vivere in Italia sia una sfortuna, e ben il 40,6% degli intervistati (di tutte le fasce di et?) si traferirebbe volentieri all`estero, una percentuale superiore al 37,8% rilevata dall`Eurispes nell`analogo sondaggio condotto nel 2006. Oltre la maggioranza degli italiani (51,8%) considera la situazione economica del nostro Paese nettamente peggiorata (+4,7% rispetto al 2010). Un dato cos? significativo si era registrato solo nel 2005 (54%).
La disillusione si consuma a partire dai 25 anni, soprattutto quando c`? l`impatto con il mondo del lavoro. Infatti la percentuale di chi ritiene che vivere in Italia sia una sfortuna ? un po` pi? bassa nella fascia d`et? 18-24 (37,1%) e scende al 26% per quel che riguarda la popolazione di 65 anni e oltre. La precariet? lavorativa ? indicata al primo posto tra i mali italiani, dal 29,1% degli intervistati. Ma per i giovani la precariet? lavorativa ? un problema di gran lunga pi? pesante: lo sottolinea il 43,5% dei 18-24enni e il 33,6% dei 25-34enni. La percentuale scende gradualmente per poi risalire, a sorpresa, tra gli ultrasessantacinquenni, che evidentemente non sono indenni dalle preoccupazioni per le giovani generazioni.
Al secondo posto tra i mali italiani c`? la mancanza di senso civico (20,6%), mentre il 19,1% giudica eccessivo il livello di corruzione, il 15,2% ritiene che il peggiore problema per l`Italia sia rappresentato dalla classe politica, l`8,6% dalle condizioni dell`economia, il 3,9% dal tasso di criminalit? e l`1,3% dallo stato del welfare. Per quanto riguarda in particolare la politica, il 68,2% degli intervistati si ? dichiarato contrario a candidare alle elezioni un indagato, mentre il 21,5% si ? dichiarato favorevole, e il 10,3% non ha espresso alcuna opinione.
La preoccupazione per la precariet? nel lavoro ? pi? diffusa nel Mezzogiorno (43,2% nelle Isole e 42,4% nel resto del Sud) contro il 30% del Nord-Est, il 25,6% del Nord-Ovest e il 18,9% del Centro, mentre per gli altri problemi denunciati dagli intervistati c`? una certa uniformit? nelle risposte nelle varie aree geografiche. Eppure, di fronte alla domanda: "Si trasferirebbe all`estero?", la situazione si ribalta. Il 62,9% degli abitanti delle Isole non lo farebbe mai (nonostante le preoccupazioni per il lavoro e tutti i problemi reali dell`area geografica, dall`economia alla criminalit?), contro il 49,1% degli abitanti del Nord-Ovest. I pi? disposti a trasferirsi vivono al Centro (49,4%, mentre solo il 40% ha dichiarato che non cambierebbe mai Paese). Guardando alle fasce di et?, i pi? bendisposti ad andarsene hanno tra i 25 e i 34 anni (50,9%).
Ma dove si trasferirebbero gli aspiranti emigranti? In Francia (16,5%), Stati Uniti (16,1%), Spagna (14,3%), Paese che peraltro ha un tasso di disoccupazione che supera il 20%, Inghilterra (11,9%) e Germania (10,1%). Seguono Svizzera, Austria, Svezia, Canada, Olanda, Brasile, Danimarca, Norvegia.
Chi invece non si trasferirebbe mai dall`Italia ne apprezza soprattutto la libert? di opinione e di espressione (26,8%), la tradizione artistico-culturale (20,8%), il clima mediterraneo (17,3%), le bellezze naturali (16,6%), e poi la simpatia della gente, la buona cucina e, buon ultimo, il benessere economico (3,1%). Ancora una volta, sono i meridionali a sentirsi in grande maggioranza fortunati a vivere nel Belpaese (nonostante le classifiche indichino regolarmente le citt? del Nord come le pi? vivibili, e quelle del Sud siano sempre in coda alle varie graduatorie): si dichiarano felici di vivere nel proprio Paese il 74,1% degli abitanti delle Isole e il 66,7% del Mezzogiorno, contro solo il 54,4% degli abitanti del Centro.
Eppure, anche il Rapporto Eurispes (se ce ne fosse bisogno) conferma che ? al Sud che si concentrano i problemi economici pi? gravi. Arrivare a fine mese ? "uno scoglio insormontabile" per il 35,1% delle famiglie, e nel 2011 "sono in diminuzione le famiglie italiane che nonostante tutto riescono a risparmiare qualcosa (26,2% contro il 30,8% del 2010) e a raggiungere l`ormai ambito traguardo della fine del mese (61% contro 66% del 2010)". Il disagio aumenta per? vertiginosamente al Sud (43%), pur essendo acuto anche nel Nord-Est (37%) e nelle Isole (36,5%). il 40% delle famiglie dichiara inoltre di avere difficolt? a pagare rate e canoni.
(28 gennaio 2011 )