PALERMO: LA POLIZIA DI STATO FA LUCE SU UN GROSSO GIRO DI AUTO RUBATE.
E? in corso dalle prime luci dell?alba una operazione condotta dagli Agenti della Polizia di Stato in servizio presso la Sezione Reati contro il Patrimonio della locale Squadra Mobile, che ha portato allo smantellamento di una banda di malviventi specializzati nel furto e nella ?rigenerazione? di vetture, motocarri ed autocarri.
I poliziotti stanno eseguendo misure restrittive nei confronti di otto persone accusate di associazione a delinquere , furto, riciclaggio e ricettazione di automezzi, emesse dal G.I.P. dott. Luigi Petrucci su richiesta del P.M. dott. Maurizio Agnello presso il Tribunale di Palermo . In particolare è prevista la custodia cautelare in carcere per :
1.CASTELLUCCIO Gaetano, palermitano di anni 31 e ivi res.te in via Ponticello Oneto;
2.CASTELLUCCIO Giovanni, Monreale di anni 54 e res.te a Palermo in via Ponticello Oneto;
3.DAGUANNO Francesco Paolo, palermitano di anni 47 ivi residente in vicolo Pistoia;
4.DI LORENZO Pietro, palermitano di anni 38 ivi residente in via Enrico Toti;
Ai primi tre è stata contestata l?associazione a delinquere per essersi stabilmente associati fra loro al fine di commettere più delitti di furto, ricettazione e riciclaggio aventi ad oggetto autoveicoli.
I due CASTELLUCCIO, Giovanni e Gaetano, sono ritenuti i coordinatori dell?attività dei complici, avvalendosi per l?attività di illecita trasformazione dei veicoli di un terreno in loro possesso in via Ponticello Oneto ed utilizzando all?uopo veicoli di lecita provenienza di cui avevano disponibilità e lasciati loro in conto vendita quali gestori, di fatto, di una rivendita auto.
La misura degli arresti domiciliari è stata disposta per:
5. BENFANTE Gaetano, palermitano di anni 45 e res.te in Cinisi via Imbriani
( titolare di una autocarrozzeria che si occupava fra l?altro di riverniciare i mezzi);
6.CAVALIERE Vincenzo, palermitano di anni 45 ivi residente in via Agnetta.
La misura dell?obbligo di dimora nel comune di residenza disposta per:
7.DIOLOSA? Cristofaro, nato ad Adrano, di anni 40 ivi residente in via Floresta;
8.DIOLOSA? Salvatore, nato ad Adrano, di anni 45 ed ivi residente in via Floresta;
Il provvedimento è giunto a conclusione di una lunga indagine condotta dagli uomini della Mobile palermitana a partire dal 2008 che ha fatto luce su un ampio giro di riciclaggio di vetture, motocarri ed autocarri leggeri, prima rubati e poi ?ripuliti? per essere immessi sul mercato dell?usato ?sicuro?.
Base operativa dei consociati, individuata da tempo dai poliziotti, è stato un ampio appezzamento di terreno in via Ponticello Oneto.
La zona è risultata essere strategicamente organica ai loschi traffici dei consociati e di assoluta loro pertinenza in ragione della presenza di un ampio capannone all?interno del quale i veicoli rubati venivano tempestivamente condotti per essere lavorati al sicuro.
Le poche ed anguste vie di accesso al capannone e l?ubicazione dinanzi alla struttura di un edificio abitato dall?intero nucleo familiare di alcuni degli arrestati che quindi fungeva da autentico schermo alle loro illecite attività ha trasformato la zona in un vero e proprio fortino ed in impervio terreno di indagine per i poliziotti.
E? stato accertato che anche alcune donne componenti del suddetto nucleo familiare si siano appostate per svolgere un ruolo di ?sentinella? che preservasse l?illecita attività dei congiunti.
Ciò non ha impedito agli agenti di monitorare la zona con classici appostamenti e con sofisticate telecamere che hanno registrato gli spostamenti dei complici e l?approvvigionamento dei mezzi rubati.
Il modus operandi adottato era sempre lo stesso: CASTELLUCCIO Giovanni, unitamente al DAGUANNO Francesco, solitamente in mattinata, commettevano il furto del mezzo che, subito dopo veniva portato presso il terreno e sistemato all?interno del capannone; immediatamente dopo, a dar man forte ai due soggetti appena citati, ci pensava CASTELLUCCIO Gaetano all?opera per lo smontaggio dei pezzi.
A tal punto interveniva il DI LORENZO Pietro che attraverso un?opera chirurgica faceva in modo che tutti gli elementi identificativi (targhe e numero di telaio) del mezzo rubato venissero sostituiti con quelli di un altro identico veicolo (normalmente in pessime condizioni) regolarmente acquistato o preso in consegna per la demolizione, facendo acquistare così una nuova identità al mezzo rubato che, dopo l?opera di autocarrozzeria e rifinitura da parte del BENFANTE, avrebbe potuto essere immesso sul mercato.
A completamento dell?opera, la carcassa del mezzo da rottamare (a cui sono stati prelevati il longherone e le targhe), ormai priva di dati identificativi, veniva accartocciata e smaltita presso un centro raccolta metalli.
Le indagini, nel corso della loro durata, sono state scandite da due cospicui sequestri di vetture effettuati anche grazie all?ausilio di personale della Polizia Stradale che, con tecniche ed accertamenti ?irripetibili?, hanno certificato il taroccamento di veicoli apparentemente ?puliti?.
Una volta condotti all?interno del capannone, i mezzi, piaggio Porter ed Ape Piaggio in particolare, venivano ?rigenerati? con flex e punzoni utili a ribattere e falsificare i numeri di telaio, con l?apposizione di nuove targhe ed infine con una sapiente opera di riverniciatura.
Nella filiera della ?rigenerazione? un ruolo cruciale era svolto dall?individuazione della nuova targa che avrebbe riqualificato il veicolo rubato.
Quasi sempre la targa veniva recuperata da veicoli, per altro in pessime condizioni, nella disponibilità di alcuni degli associati o lasciati in conto vendita presso una concessionaria di auto usate gestite dalla congiunta di uno degli arrestati.
Del veicolo cui la targa era stata sottratta si sarebbero perse le tracce perché eliminato ed accartocciato presso un demolitore.
Palermo, 23 giugno 2011
