TERMINI IMERESE (PA): I CARABINIERI ESEGUONO UN ORDINANZA DI APPLICAZIONE DELLA MISURA CAUTELARE PERSONALE COERCITIVA DEGLI ARRESTI DOMICILIARI NEI CONFRONTI DI UNO STOLKER TERMITANO.

Ieri pomeriggio i militari della Stazione Carabinieri della Compagnia di  Termini Imerese hanno eseguito un?ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 26enne cittadino termitano, emessa dal Tribunale di  Termini Imerese ? Ufficio del G.I.P.
Il giovane è accusato di stalking (atti persecutori), minacce gravi e ingiuria nei confronti della ex compagna, una 33enne termitana.
Le indagini dei Carabinieri della Stazione di  Termini Imerese hanno avuto inizio prendendo spunto da una prima querela sporta nel mese di maggio 2011 dalla donna, che dopo quasi cinque anni di relazione, aveva deciso nel dicembre del 2010 di interrompere il rapporto di convivenza.
Dopo questa fase iniziale, la vicenda si è consolidata nei suoi tratti di rilevanza penale, con le successive sommarie informazioni rese dalla donna in data 16.06.2011, nonché con un?ulteriore querela presentata in data 19.06.2011.
Persistendo nella loro attività di ricerca, i militari, a corredo e riscontro delle dichiarazioni rese dalla persona offesa, hanno inoltre acquisito significative informazioni da parenti ed amici della stessa, i quali hanno confermato in modo pressoché pieno le circostanze narrate in prima persona dalla donna. La rapida successione delle denuncie sporte ha attestato inequivocabilmente come le condotte vessatorie del 26enne si caratterizzavano per una costante e quotidiana progressione, attinente non solo le molestie arrecate alla ex compagna ma anche soprattutto la sua oggettiva pericolosità. Queste condotte, pur non essendo mai sfociate in episodi di aggressione fisica sulle persone, hanno comunque integrato in modo tipico la fattispecie degli atti persecutori di cui all?art. 612 bis del Codice Penale, dato che l?indagato è riuscito, con le proprie condotte reiterate ed ossessive, ad ingenerare un evidente stato di ansia e di paura a carico della persona offesa ed a suscitare peraltro negli stessi familiari della persona offesa uno stato di costante e diffusa agitazione, fisica e psicologica.
Palermo, 24 giugno 2011