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IT ALIA REDAZIONE IT ALIA REDAZIONE Pubblicato il 16/11/2011
?Manovre Finanziarie 2011 e DDL sulla Finanziaria Regionale 2012: riflessi sugli enti locali siciliani?

?Manovre Finanziarie 2011 e DDL sulla Finanziaria Regionale 2012: riflessi sugli enti locali siciliani?

Gli Amministratori degli Enti Locali siciliani partecipanti all?Incontro-Dibattito tenutosi il giorno 8 Novembre 2011 a Palermo ? Palazzo delle Aquile- promosso dall?A.S.A.E.L. e dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Palermo - sul tema:

?Manovre Finanziarie 2011 e DDL sulla Finanziaria Regionale 2012: riflessi sugli enti locali siciliani?

Premesso che il concorso degli enti locali agli obiettivi di finanza pubblica, previsto dall?art.14, comma 1, L.122/2010, dall?art.20, commi 4 e 5, L.111/2011 e dall?art.1, comma 12, L.148/2011, ammonta a 4.200 miliardi di euro relativamente all?anno 2012 relativamente ai Comuni ( e 4.500 miliardi per il 2013), mentre le Province parteciperanno con 1.200 miliardi ( e 1.500 miliardi per il 2013);
Considerato che per l?attuazione di questa disposizione, ogni Regione definisce e comunica agli enti locali il nuovo obiettivo annuale del Patto, determinato anche sulla base dei criteri stabiliti in sede di Consiglio delle Autonomie Locali (in Sicilia dovrebbe occuparsene la Conferenza Regione/Autonomie Locali) e successivamente comunica al MEF entro il termine perentorio del 30 giugno gli elementi informativi occorrenti per la verifica del mantenimento dell?equilibrio dei saldi di finanza pubblica;
Ritenuto che, ai sensi del combinato disposto dell?articolo 1, commi 138, 140 e 143, della legge 220/2010 e dell?art.20, comma 1, della legge 111/2011, sarebbe possibile un intervento della Regione siciliana per gli enti locali, provvedendo in loro vece alle finalità relative al Patto, esercitando le competenze previste dal suo statuto e definendo gli obiettivi complessivi di saldo finanziario, nell?ambito degli accordi relativi al concorso regionale alla manovra;
Considerato che, per i Comuni non soggetti al Patto, le riduzioni dei trasferimenti, mentre non rilevano ai fini dell?attuazione del federalismo fiscale e del Patto di stabilità, incide complessivamente sui bilanci in quanto il taglio dei trasferimenti riduce le entrate correnti e quindi, a parità di altre condizioni, la spesa corrente, con la conseguenza che ne risentono tutti i rapporti percentuali ad essa connessi ed aumenta l?incidenza della spesa del personale;
Ritenuto altresì che il DDL del Governo sulla Finanziaria Regionale 2012, di già all?esame dell?A.R.S. prevede rispetto all?esercizio precedente (che, giova ricordarlo, comportò di già una riduzione del 30% del Fondo delle Autonomie) un ulteriore taglio nei trasferimenti agli enti locali siciliani, stante che si prevede che nel fondo complessivo di 750 milioni di euro si dovranno riservare 200 milioni a spese di investimento ( rispetto a 75 milioni del 2011); mentre alle Province Regionali viene attribuito lo stesso trasferimento dell?esercizio precedente e che si è rilevato di già chiaramente insufficiente;
Considerato che una riduzione di queste proporzioni dei trasferimenti non consentirebbe di certo agli enti locali siciliani l?esercizio di funzioni e l?erogazione di servizi fondamentali;
Considerato che secondo il consolidato orientamento della giurisprudenza costituzionale i principi dell?autonomia finanziaria e del finanziamento integrale delle funzioni vanno interpretati nel senso che il sistema di finanziamento degli enti locali deve garantire la sufficienza dei mezzi a disposizione per l`esercizio delle proprie funzioni, non solo in relazione alla spesa corrente, ma anche alle ordinarie esigenze di sviluppo della Regione;
Ritenuto che detto taglio ai trasferimenti regionali non può essere compensato ?dalle somme che la Regione vuole riconoscere ai Comuni quale compenso per la partecipazione all?accertamento dei tributi erariale di spettanza regionale? e solo comunque nella misura del 50% in contratto con quanto lo Stato riconosce ai sensi dell?art.18 del D.L. n°78/2010 e s.m.i.?
Ritenuto che detto DDL prevede inoltre profonde modifiche limitative alla L.R. n°30/2000 in tema di ?aspettative, indennità e permessi? per gli amministratori locali, determinando un ritorno al passato e prevedendo una indebita limitazione del più libero e democratico esercizio delle pubbliche funzioni amministrative e che facilmente potrebbe arrecare un ingiusto danno a quei amministratori che siano lavoratori dipendenti conseguente al fatto che per potere regolarmente, responsabilmente e completamente espletare l?incarico ricevuto dovrebbero d?ora in poi forzatamente godere di corrispettivi periodi di permessi se non finanche di ferie concedibili di volta in volta dal datore di lavoro (in tal senso il limite delle 18 ore per lo studio degli ordini del giorno appare incongruo ed irrazionale);
Considerato che il ddl, in linea con le disposizioni recentemente adottate dal legislatore nazionale, procede ad un progressivo svilimento della funzione e del ruolo di amministratore locale attraverso la costante erosione delle principali garanzie di indipendenza e di efficiente svolgimento del ruolo, che passa in particolare attraverso il ridimensionamento dei benefici economici che costituiscono non soltanto una indispensabile forma di ristoro per l?esercizio di fondamentali funzioni pubbliche, ma anche uno strumento per garantire l?accesso alla vita istituzionale e politica del Paese che deve essere sempre garantito a tutti i cittadini;
Evidenziata, fra le maggiori criticità che si possono esprimere sul DDL, la circostanza che quest?ultimo, in linea con la legislazione regionale degli ultimi anni, assume scelte di fondamentale importanza per l?assetto e la vista istituzionale delle autonomie locali senza garantire loro alcun coinvolgimento, al di là della formale consultazione su decisioni già assunte, consumando in tal modo una evidente violazione del principio di leale collaborazione, che secondo la giurisprudenza costituzionale costituisce uno dei più preziosi strumenti per la realizzazione di un sistema autenticamente federale;
Considerato che il Governo della Regione non risulta che, oltre a qualche dichiarazione alla stampa, ad oggi abbia modificato detto disegno di legge;
Ritenuto che rispetto al ruolo sempre più ?centrale? per i bisogni dei cittadini amministrati riconosciuto all?ente locale dalla riforma costituzionale e dal recente provvedimento sul federalismo fiscale e municipale il Governo della Regione dovrebbe con ogni urgenza aprire una fase di concertazione con le rappresentanze delle autonomie locali, che sino ad ora sono rimaste ai margini di una politica economica e finanziaria fatta da molti annunci e che comunque non si è aperta al dialogo con gli enti locali per individuare soluzioni al problema della finanza regionale e locale, soprattutto in questa fase in cui la Regione dovrà contrattare i contenuti del federalismo regionale con lo Stato;
Ritenuto inoltre che la condizione di già precaria dei bilanci dei Comuni siciliani viene ulteriormente aggravata dal peso della gestione integrata dei rifiuti ritornata in capo agli enti locali in base a quanto disposto dalla L.R. n°9/2010 e che invece potrebbe dalla Regione essere attribuita alle Province regionali, non prevedendone più pertanto la loro soppressione, in attuazione anche dell?articolo 2, comma 186-bis della legge 23 dicembre 2009, n. 191;

quanto sopra premesso e considerato
gli Amministratori Locali siciliani
DETERMINANO
1.di tornare a richiedere all`Assemblea Regionale Siciliana e per essa alla Commissione Legislativa Bilancio e Finanze, previa audizione sul disegno di legge di stabilità regionale 2012, l`ELIMINAZIONE del taglio dei trasferimenti regionali apportato con il DDL citato, in quanto lo stesso, se approvato:
non consentirebbe già da quest?anno ai Comuni e alle Province di rispondere appieno ai bisogni delle comunità amministrate;
ne comprometterebbe irreparabilmente gli equilibri finanziari;
2.di richiedere in quella sede di ripristinare il Fondo delle Autonomie almeno nella stessa misura prevista per l?esercizio 2011, ivi incluso il contenuto della c.d., ?Legge sulle Riserve per gli Enti Locali?;
3.di sopprimere tutte le modifiche previste alla L.R. n°30/2000 in tema di ?Status degli Amministratori locali?, coinvolgendo le rappresentanze degli enti locali e loro amministratori in un apposito tavolo che si occupi di apportare obiettive e condivise modifiche a detta norma;
3. di dare mandato all?ASAEL:
A) di trasmettere il presente ordine del giorno a tutti i Comuni ed a tutte le Province della Sicilia, affinchè nei loro Consigli Comunali e Provinciali provvedano ad approvare il presente ordine del giorno, da inoltrare al Presidente della Regione, al Presidente dell?ARS, agli Assessori Regionali alle Autonomie Locali ed all?Economia ed a tutti i Gruppi Parlamentari, per rappresentare ancora una volta l?URGENZA di quegli interventi correttivi del DDL citato per i motivi prima esposti;
B) in sintonia anche con l?Anci Sicilia e con l?URPS, di tornare a richiedere con urgenza all`Assessore Regionale all`Economia ed all`Assessore delle Autonomie Locali, un ?tavolo di confronto? fra Governo della Regione e Rappresentanze delle Autonomie per individuare le soluzioni più idonee da dare alla difficile situazione finanziaria delle autonomie locali siciliane, al fine di consentire loro di andare a deliberare bilanci ?veri e certi?;
C) di proporre al Governo della Regione ed all?A.R. S. di prendere in considerazione l?ipotesi di attribuire alle Province Regionali della ?gestione integrata dei rifiuti? sulla scorta di quanto in premessa argomentato.

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