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IT ALIA REDAZIONE IT ALIA REDAZIONE Pubblicato il 16/02/2012
Imposta Municipale Unica, nuova tassazione sulla casa

Imposta Municipale Unica, nuova tassazione sulla casa

La legge 22 dicembre 2011, n. 214, di conversione del Decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011, ha introdotto, in via sperimentale per il triennio 2012-2014 e a regime dal 2015, l`Imposta Municipale Unica (Imu), che sostituisce l?Irpef, sui redditi fondiari delle seconde case, e l`Ici, introdotta nel 1992 e presto diventata una delle entrate più importanti nel bi?lancio dei Comuni.
Le aliquote Imu possono essere fis?sate da ciascun Comune al quale viene riconosciuto un ampio mar?gine di manovra sull?ammontare della detrazione sulla prima casa e sulle aliquote. La prima casa, quel?la di abitazione, può beneficiare di una detrazione fissa di 200 euro, più 50 euro per ciascun figlio (fino a 26 anni d`età) che compone la famiglia. Per chi ha case in affitto, è prevista un dimezzamento dell`a?liquota ordinaria, ma solo a partire dal 2015. In buona sostanza un terzo della manovra varata dal Governo Monti si fonda sull`imposizione immobiliare, attraverso l`introduzione dell`Imu. Infatti rimarrebbe ai Comuni ol?tre al gettito della tassazione sulle prime case, la metà del gettito relativo a tutti gli altri immobili, ovviamente calcolato alla aliquota base. Lo Stato si riserva invece una preponderante compartecipazione incremen?tato dal rientro della prima casa e dalla rivalutazione delle rendite catastali (9 miliardi secondo la Relazione tecnica).
Quali punti di maggiore criticità si possono rilevare. In?tanto quello relativo alle iniquità, non risolte, del siste?ma delle rendite catastali tra diverse aree territoriali del Paese, tra diversi quartieri nelle aree urbane, tra diver?se tipologie di immobili soprattutto residenziali. Quello della tassazione delle abitazioni date in locazione. In?fatti la riduzione dell?aliquota (fino al minimo del 4 per mille) è possibile, ma deve essere deliberata discre?zionalmente dal comune e ovviamente a carico del suo bilancio che potrebbe portare ad un inasprimento sulle locazioni. Inoltre, inserire una compartecipazione erariale in un tributo locale può indebolire l?incentivo del comune a gestire efficientemente il tributo.
Una soluzione potrebbe essere quella di attribuire pie?namente l?Imu riformata all?autonomia comunale e ?ammortizzare? l?aumento di risorse pubbliche as?segnate ai comuni con una rideterminazione verso il basso delle compartecipazioni sui tributi statali attribuiti ai comuni dalla riforma del federalismo fisca?le, a partire da Iva, imposta di regi?stro, eccetera.
Da valutare naturalmente anche l?impatto della manovra sulla fi?nanza comunale in ordine al ta?glio dei trasferimenti statali ed all?i?nasprimento del Patto di stabilità interno.
Su questo si basa dunque la pro?posta che l`Anci lancia al Gover?no: quella di lasciare gli introiti deri?vanti dall`Imposta Municipale Unica agli Enti locali che rinuncerebbero così ai trasferimenti finanziari dallo Sta?to. Nelle casse dei Comuni potrebbero entrare circa 500 milioni di euro, andando così a ridurre il taglio per gli enti locali a circa 1 miliardo di euro, contro gli attuali 1,4 miliardi. Inoltre, si avrebbe il vantaggio di poter ge?stire autonomamente le risorse. Se rimanesse così, l`Imu servirebbe soltanto a raccogliere soldi per lo Stato, in?vece di dare autonomia finanziaria agli enti.

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