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IT ALIA REDAZIONE IT ALIA REDAZIONE Pubblicato il 28/05/2012
LA FINANZIARIA REGIONALE 2012:
continua la falcidiata delle risorse per gli enti locali

LA FINANZIARIA REGIONALE 2012: continua la falcidiata delle risorse per gli enti locali

I Comuni siciliani ( e fra essi quelli in cui si sono rinnovati gli organi istituzionali con il voto del 6 e 7 maggio u.s.) si ritrovano a fare la conta con le ridotte risorse che anche la nuova legge finanziaria varata nelle scorse settimane dall?ARS ha destinato loro.
Ancora una volta queste recenti disposizioni legislative rappresentano l?occasione, qualora ce ne fosse stato di bisogno, per verificare quanto il Governo e l?ARS ?amino? gli enti locali ed i loro amministratori, che ormai vengono considerati quasi dei ?dissipatori? di risorse pubbliche e quindi inserire nel bilancio delle Regione i necessari trasferimenti per erogare servizi essenziali ai cittadini rappresenta quasi un vero e proprio ?optional?.
La Regione con il proprio progetto di bilancio (e quindi prima ancora dell?intervento del Commissario dello Stato) ancora una volta ha voluto dare la prova di considerare l?ente locale quale soggetto che ?distrugge? quotidianamente le proprie risorse in ?festini e stravaganze varie? e quindi legittimamente (si fa per dire ?!) persegue una politica basata su ?tagli? continui nell?attribuzione di adeguate risorse a Comuni e Province.
D?altronde l?iter di formazione della finanziaria di quest?anno ha evidenziato proprio tale orientamento del legislatore regionale, stante che sul fondo delle autonomie è stato operato dapprima un taglio di 59 milioni, che di certo comporterà minori servizi da erogare ai cittadini e quindi minori risposte da potere dare ai bisogni essenziali delle comunità amministrate, oltre ad una ulteriore riduzione del 30% sui rimborsi ai Comuni per i trasporti degli alunni; mentre viene prevista (cosa mai prima d?ora successo!!) addirittura la ?sospensione?, fino a quando non si saranno ?realizzate? le entrate, delle autorizzazioni di spesa relativa alla terza trimestralità 2012 dal Fondo delle Autonomie Locali per 75 milioni di euro !
A tutto ciò bisogna anche aggiungere che con la manovra ?correttiva? delle predette disposizioni finanziarie varata in questi ultimi giorni dai 691 milioni (di cui 110 destinati agli investimenti) destinati al Fondo delle Autonomie si è di già operata una prima riduzione di 35 milioni di euro per i Comuni e 5 per le Province, compensati (si fa per dire!) con 70 milioni per i primi e 10 per le seconde, che di certo incontreranno però le rigide regole del patto di stabilità e l?esigenza di dare priorità a servizi essenziali per i piccoli comuni.

Ma quello che maggiormente preme sottolineare in questa sede è l??improvvisazione? che l?intera manovra del governo ha evidenziato e che è stata inesorabilmente smascherata dal Commissario dello Stato, per cui la illegittimità dell?assunzione di un mutuo ha determinato quale danno consequenziale che alcuni trasferimenti (e precisamente parte della terza trimestralità) saranno subordinati all?effettiva acquisizione della posta dell?entrata corrispondente, senza considerare quale conseguenza tutto ciò avrà nei prossimi mesi.
Il quadro pertanto che viene fuori dalle superiori considerazioni sulla condizione della potenzialità finanziaria che le autonomie locali siciliane possiedono in vista dei bilanci ancora da varare è del tutto davvero desolante e su cui comunque occorre:
? la necessità che le trimestralità con i fondi da trasferire a Comuni e Province in questo esercizio siano disposte in maniera ?anticipata?, stante che, com?è noto, lo Stato ha imposto il trasferimento alla Tesoreria unica dei fondi che non siano risorse proprie e quindi è diminuita la disponibilità di cassa ai fini di eventuali anticipazioni;
? la necessità che venga ripristinata la maggior parte delle ?riserve? che nell?esercizio precedente l?ARS con un?apposita legge riprese allo strappo avvenuta nella Finanziaria 2011;
? la definizione urgente della condizione debitoria dei Comuni nei confronti degli AA.TT.OO. Rifiuti, con l?attuazione delle disposizioni contenute nell?art.45 della L.R. n°11/2010 che prevedeva un piano di rientro con garanzia regionale, cui ancora non si continua a dare attuazione;
? la risoluzione della problematica delle ?Stabilizzazioni? del personale precario a seguito delle recenti pronunce della Corte dei Conti, che ha evidenziato, com?è noto, che la L.R. n°24/2010 deve rispettare la normativa nazionale che regola il rapporto fra spesa del personale e il totale delle spese correnti ed in genere l?incidenza ai fini del patto di stabilità e su cui pertanto deve essere pressante l?azione del Governo regionale sullo Stato per chiedere dei ?correttivi? a detta normativa in favore della condizione particolare in cui si trovano gli enti locali siciliani, che di fatto assorbono quasi il 50% del precariato nazionale.

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