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IT ALIA REDAZIONE IT ALIA REDAZIONE Pubblicato il 01/03/2014
ALIA (PA): MOZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE SUL "GIOCO D`AZZARDO"

ALIA (PA): MOZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE SUL "GIOCO D`AZZARDO"

PREMESSO
che i dati forniti dall’Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato, che per lo Stato Italiano regola e controlla l’intero comparto dei giochi, a ottobre 2012 confermano la grande espansione del gioco d’azzardo in tutte le Regioni d’Italia, con il primato per il fatturato della Lombardia (1.284 milioni di euro), seguita nell’ordine da Lazio (797), Campania (688), Emilia Romagna (573), Veneto (503), Piemonte (484), Sicilia (468), Puglia (438), Toscana (433), Abruzzo (203), Marche (188), Calabria (186), Liguria (192), Sardegna (159), Friuli Venezia Giulia (125), Trentino Alto Adige (120), Umbria
(105), Basilicata (529), Molise (40), Valle D’Aosta (15);

RITENUTO
che il gioco d’azzardo è la terza industria italiana, con il 3% del Pil nazionale, 5.000 aziende, 120.000 addetti, 400.000 slot machine, 6.181 punti gioco autorizzati, oltre il 15% del mercato europeo e oltre il 4,4% del mercato mondiale, il 23% del mercato mondiale del gioco online;
Nel 2011 sono stati giocati 79.814 miliardi di euro, 70.262 miliardi nei primi 10 mesi del 2012, il 12% della spesa delle famiglie italiane; che sono 15 milioni i giocatori abituali, 2 milioni quelli a rischio patologico, circa 800.000 i giocatori già malati. Sono necessari 5-6 miliardi l’anno per curare i dipendenti dal gioco, mentre le tasse incassate dallo Stato sono solo 8 miliardi;

CONSIDERATO
che il gioco d’azzardo negli ultimi anni ha raggiunto dimensioni incontrollabili e la prevenzione ed il trattamento delle patologie correlate rappresentano oggi uno dei principali problemi sanitari che assorbono energie e risorse economiche di notevole entità;

CONSIDERATO
che in molte regioni del paese gli enti locali ed i loro amministratori si stanno mobilitando contro i rischi del gioco d’azzardo, invitando i vari Consigli Regionali a promuovere proposte di legge di iniziativa popolare contro il gioco d`azzardo, al fine di favorire una riduzione dell’offerta e un contenimento all’accesso, oltre a tutelare un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e di cura contro il gioco d’azzardo;

RITENUTO
che i numeri del gioco d`azzardo sono impressionanti, stante che con i suoi 80 miliardi di fatturato il settore è ormai divenuto la terza industria italiana, mentre i giocatori abituali sono 15 milioni, di cui 2 a rischio patologico e 800.000 già patologici, per cui è assolutamente necessario contrastare il fenomeno con urgenti provvedimenti legislativi

CONSIDERATO
come si sa, che giocare d`azzardo è una consuetudine molto pericolosa e che sono centinaia di migliaia gli esempi di persone che hanno rovinato la propria vita a causa dell`abitudine al gioco; infatti economie familiari sono state rovinate da scommesse, carte, roulette, oltre al fatto che intere famiglie si sono ridotte sul lastrico e distrutte nei rapporti, affascinati dal brivido del rischio e dalla illusoria possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita grazie alla vincita da anteporre il gioco ai valori ed agli affetti reali;

VISTO
che questa nostra società, così severa verso certi temi, sembra sopportare il gioco d`azzardo, proprio come sopporta ed ammette per esempio l`uso di alcool, quasi favorendo in tal modo dette attività senza troppo disturbi;

CONSIDERATO
che le persone più interessate al gioco sono le fasce più deboli e fragili della nostra società, chi ha una minore scolarizzazione, chi ha un lavoro più precario, chi è in difficoltà nel trovare una propria identità: secondo recenti statistiche infatti giocano il 47% degli indigenti, il 56% delle persone appartenenti al ceto medio-basso; il 70,8% di chi ha un lavoro a tempo indeterminato, l’80,2% dei lavoratori saltuari, l’86,7% dei cassintegrati; mentre giocano di più e con più soldi i ragazzi delle scuole professionali, e giocano il 61% dei laureati, il 70,4% di chi ha il diploma superiore, l’80,3% di chi ha la licenza media; giocano anche gli adolescenti e si stima che giochi il 47,1% degli studenti tra i 15 e i 19 anni: il 58,1% dei ragazzi e il 36,8% delle ragazze

RITENUTO che gli studiosi ritengono che gli adolescenti sono più a rischio dipendenza: circa il 4%-8% ha un problema di gioco e il 10-14% è a rischio di diventare giocatore patologico e che la dipendenza da gioco si configura come una questione socio-sanitaria, che coinvolge il sistema sanitario nazionale, le Asl, le Amministrazioni locali e le comunità nel loro insieme;

RITENUTO pertanto che trattasi di una questione dunque che coinvolge anche la nostra comunità e la nostra Istituzione locale, che va affrontata senza ideologismi, prima di tutto a livello di prevenzione, culturale e sociale; ma può richiedere anche interventi regolativi e normativi ove lo si ritenga necessario;

CONSIDERATO
infine che il gioco d’azzardo è un mercato tanto ricco e diffuso in modo così capillare da richiamare la presenza delle mafie anche nel gioco legale, come dimostrano le numerose indagini delle direzioni distrettuali antimafia in tutta Italia e la Relazione parlamentare antimafia 2012 ha evidenziato che il c.d. “GIOCO LECITO” è diventato uno dei settori di maggiore interesse per il riciclaggio, rendendo molto più semplice il passaggio di grandi flussi di danaro tramite internet; le mafie sono presenti quindi nelle sale bingo usate come lavanderie per la pulizia di soldi sporchi, nell’imposizione di noleggio di apparecchi, nei prestiti usurai ai giocatori indebitati, nei racket delle slot machine, nell’acquisto dei biglietti vincenti di Lotto, SuperEnalotto, Gratta e vinci pagati con notevole sovraprezzo sia per ripulire il denaro sia per giustificare l’acquisto di beni e attività commerciali, eludendo così i sequestri, con danno umano, sociale, economico enorme;

RITENUTO
e non per ultimo, che la presenza di punti di gioco attira anche la criminalità spicciola, con furti, scippi e minacce, portando insicurezza e degrado anche in questi nostri piccoli paesi di già travagliati da fenomeni quali la dilagante disoccupazione, in specie giovanile e l’uso di sostanze stupefacenti, rispetto ai quali fenomeni il sistema normativo vigente e di controllo è totalmente insufficiente a disciplinare e a sanzionare situazioni che presentano già enormi costi sociali;

CONSIDERATO
che l’Amministrazione Comunale non ha potere d’iniziative dirette al contrasto del proliferare di quella che è ormai divenuta una “piaga sociale”, ma ha tuttavia potere fiscale in materia;

RITENUTO
di dovere interessare il Consiglio Comunale sottoponendo allo stesso l’importante tematica, chiedendo di emanare un apposito atto di indirizzo all’Amministrazione Comunale, alla Regione Siciliana ed al Governo ed al Parlamento nazionale, ciascuno per le rispettive competenze in materia legislativa ed amministrativa;

Quanto sopra premesso, viene presentata la seguente

MOZIONE

“Il Consiglio Comunale di Alia, ritenuto che le superiori premesse e considerazioni necessitano di urgenti ed esaustive risposte tramite provvedimenti legislativi ed amministrativi,
1. rivolge in tale direzione un accorato appello alla Regione Siciliana ed al Governo ed al Parlamento nazionale, secondo le proprie competenze e ruoli sanciti dalla Costituzione e dalle leggi di settore, nazionali e regionali;

2. Impegna la Regione Siciliana a promuovere un Piano integrato socio-sanitario per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza da GAP (Gioco d’azzardo patologico) e nel contempo dare corsia privilegiata nell’ambito dei lavori parlamentari all’ARS per far divenire leggi della Regione quei disegni giacenti presso la competente Commissione legislativa;
3. Si impegna, in sinergia con l’Amministrazione Comunale, ad intraprendere ogni iniziativa mirante alla sensibilizzazione del tessuto sociale per realizzare nel contempo un’opera di prevenzione del fenomeno e in questa direzione in primis organizzare un incontro preliminare con l’ufficio del SERT del Distretto Socio – Sanitario D 38 di Lercara Friddi per individuare e programmare azioni specifiche in merito alla predetta tematica, coinvolgendo anche le locali Forze dell’Ordine.”

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