La villeggiatura con ... “mugghinu”

Radici & Civiltà

CONCIALDI RINO CONCIALDI RINO Pubblicato il 06/02/2007
<b> La villeggiatura con ... “mugghinu”</b>
L’eventuale pubblicazione di parziali brani musicali allegati a testi scritti è fatta a titolo di Demo, essendo essa finalizzata a documentare la relativa ricerca della rubrica “Radici & civiltà” non avente scopo di lucro, ma, piuttosto, finalità di libera divulgazione culturale.

La villeggiatura con ... “mugghinu”



Questo titolo a molti suonerà male, perché in disuso da tempo, ma il significato rimane lo stesso. Villeggiare o villeggiatura significava trascorrere un periodo di riposo e svago durante la stagione estiva in una località che poteva essere marina o montana. Se andiamo indietro negli anni, si può affermare che la villeggiatura non era fatta di riposo e di svago, ma semplicemente di lavoro.

Ne sanno qualcosa le donne che d'estate si recavano a villeggiare con i figli a seguito, in campagna, per trascorrervi tutta l'estate ad aiutare i propri mariti nei lavori della stagione: ”métiri, liàri, pisàri, tribbiàri e sistimàri la pagghia”, ecc.

< Altro che svago e riposo!

Era lavoro vero e proprio, anche se la vita all'aperto aveva i suoi lati positivi. Ci si riuniva la sera con i vicini di campagna per trascorrere, mangiando, cantando e bevendo qualche buon bicchiere di vino, le stupende serate estive. Poi tutti a riposare, in modeste casette di campagna, o all'aperto coricati ” 'miezzu a lu burgiu di pagghia” e quasi sempre la mattina ci si svegliava belli morbidi a causa di ”lu mugghinu”(umidità) notturno. Nonostante questo, la villeggiatura era un periodo tanto atteso sia dai grandi che dai piccoli.

Oggi la villeggiatura ha ceduto il passo alle ferie, parola più raffinata che indica un periodo di vacanza e di riposo al mare, sui monti e presso i laghi senza badare a spese e a difficoltà. Ferie estive o invernali da trascorrere in sede o all'estero, in località paradisiache.

Ormai le ferie annuali sono per moltissimi d'obbligo perché guai a non farle! Si diventa nervosi, stressati, intrattabili e poi si fa anche brutta figura con gli amici che vanno in vacanza ed hanno tanto da raccontare.

Avendovi descritto la villeggiatura come si faceva una volta - senza soldi -, colgo l'occasione per augurarvi di trascorrere serenamente le ferie estive di quest' anno. Buone vacanze e tanti Euro.



Rino Concialdi


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