LALIBELA - (Etiopia)

Radici & Civiltà

DITTA ANNA DITTA ANNA Pubblicato il 27/09/2010
<b>LALIBELA -  (Etiopia)</b>

LALIBELA - (Etiopia)

LALIBELA - (Etiopia)


Lalibela un tempo fiorente capitale, ridotta adesso ad un villaggio, secondo la leggenda, prende il nome da un principe “designato”. Questi fu avvelenato dal sovrano regnante per invidia, ma Dio lo portò in cielo e gli rivelò il suo grande disegno; egli sarebbe sopravvissuto per divenire Re, in cambio avrebbe dovuto costruire 11 chiese secondo un disegno di Dio.

Non appena asceso al trono Lalibela si accinse ad assolvere la promessa, si dice aiutato dagli Angeli. Le chiese furono scolpite direttamente nella roccia vulcanica.

Alcune restano completamente nascoste entro profonde trincee, e hanno il tetto a livello del terreno, mentre altre si celano nelle profondità di grotte e cave. Sono unite tra loro da una complessa rete di gallerie e angusti corridoi lungo i quali, si aprono cripte, caverne artificiali e cunicoli. Tutte le chiese vennero lavorate sia all’esterno: con porte, finestre e fregi, sia all’interno con sale, archi, colonne, alcune sono affrescate.

Lalibela è il centro della religione cristiano-copto d'Etiopia, è piena di fedeli tutto l’anno ma per il Natale e l’ Epifania è un brulicare di decine di migliaia di pellegrini, taluni arrivano dopo lunghi viaggi a piedi che possono durare anche mesi.

Il Natale si chiama Genna e secondo il calendario Giuliano etiopico ha luogo non il 25 dicembre ma il 7 gennaio.

Timkat invece è l’Epifania, e si celebra il 19 gennaio e non è l’adorazione dei Magi ma il battesimo impartito nelle acque del Giordano da Giovanni Battista a Gesù. A tal fine anche a Lalibela c’è un piccolo fiume chiamato Giordano, dove la vigilia dell’Epifania le sacre Tabot delle chiese apogee sono recate in processione.

Le Tabot sono delle lastre di pietra o legno scolpite, che rappresentano”le tavole della legge” che in tempi antico-testamentali sarebbero state portate in Etiopia dentro l’Arca dell'alleanza, e che pertanto costituiscono la tangibile concretizzazione della Divinità. Sono oggetto di grandissima riverenza perché sono consacrate. E a difesa dello sguardo profano del popolo, quando vengono portate in processione appaiono coperte da sete ricamate.

La processione è molto coreografica, vi partecipa il loro Papa che vive al Cairo e tutti i preti Copti con paramenti sontuosi, tuniche damascate sfolgoranti d’oro e di velluti, diaconi che portano in testa corone di filigrana dorate e tengono in mano grandi croci di metallo o argento, mentre altri hanno ombrelli cerimoniali lavorati con filigrana simboleggianti le sfere celesti; sulle spalle portano cappe con lavori di filigrana e pietre dure.

Assistere ad una cerimonia procura una emozione incredibile, perché è tangibile la fede dei presenti. La fede fa loro superare tanti disagi , come il lungo viaggio, il dormire per terra sulle strade addossate gli uni agli altri, ad essere calpestati dalla folla, perché di notte senza illuminazione è impossibile vedere dove si mettono i piedi. I fedeli sono tutti avvolti in candidi lenzuoli e come una marea immensa si vedono salire e scendere per i ripidi pendii dando la sensazione di un presepe vivente.

Le cerimonie nelle chiese durano ininterrottamente notte e giorno. Durante le cerimonie due file di sacerdoti si fronteggiano facendo quasi una danza. Infatti senza smettere di salmodiare, si avvicinano fino quasi a toccarsi per poi indietreggiare, il tutto al suono ossessionante di grandi tamburi, da squilli di trombe, trilli di campanelli, e dal sistro che vibra. E’ una immersione totale in una religiosità sentita, vissuta con amore. Questo tripudio di fede al quale partecipano in migliaia dura la vigilia, la notte e il giorno sia di Natale che dell’Epifania.

L’Etiopia rifiuta il calendario Gregoriano usato da tutti e segue il calendario Giuliano che prende il nome da Giulio Cesare, per ordine del quale fu elaborato da astronomi di Alessandria. In esso l’anno è diviso in 13 mesi di 30 giorni ciascuno, più un tredicesimo mese di 5- 6 giorni, in pratica è del tipo lunare e quindi rispetto al nostro accumula un continuo errore tanto che oggi che è il 2010 per noi, per Loro dovrebbe essere l’anno 2002


Anna Ditta


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